Case di prostituzione: confiscati beni per 2 milioni a due coppie cinesi

di Redazione

Brescia – Gli agenti della Dia di Milano, coadiuvati dalla neo-istituita sezione operativa di Brescia, coordinata e diretta dalla Dda della locale Procura, hanno confiscato beni immobili e disponibilità finanziarie riconducibili a cittadini di origine cinese, indagati più volte per il delitto di sfruttamento della prostituzione.

Gli accertamenti effettuati sui predetti, a seguito di indagini di polizia giudiziaria, hanno consentito di appurare l’accumulo di un tesoretto assolutamente sproporzionato rispetto al reddito degli stessi, pressoché nullo, dichiarato al fisco negli anni precedenti.

Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Brescia a seguito di un precedente sequestro, ha riguardato: W.F. e Z.S., coniugi residenti a Brescia, rispettivamente di anni 39 e 36, tenutari di centri massaggi risultati, in realtà, case di prostituzione, nei cui confronti sono stati confiscati 4 beni immobili, conti correnti e depositi titoli per un valore complessivo stimato di circa 1 milione e duecentomila euro; W.F. e Z.Y., coniugi residenti a Brescia, rispettivamente di anni 44 e 41, anche loro tenutari di centri massaggi, risultati anch’essi case di prostituzione, ai quali sono stati confiscati 2 beni immobili, le quote societarie di un ristorante in provincia di Brescia e titoli per circa 800 mila euro.

Il valore dei beni confiscati, che attesa la definitività dell’atto ablativo entreranno a far parte del patrimonio pubblico, ammonta a circa 2 milioni di euro.

Il risultato operativo rientra nell’ambito delle attività condotte sinora dalla neo-istituita sezione operativa di Brescia, illustrate, a quattro mesi della sua istituzione, dal procuratore generale di Brescia, Pier Luigi Maria Dell’Osso, il quale, insieme al capocentro operativo Dia di Milano, colonnello della Guardia di Finanza Alfonso Di Vito, ed al capo sezione operativa Dia di Brescia, tenente colonnello della GdF Giovanni Gervasi, ha tenuto una conferenza stampa in procura.

E’ stato evidenziato, in particolare, il significativo lavoro posto in essere dall’Articolazione per l’emanazione dei circa 80 provvedimenti interdittivi antimafia, nei confronti di imprese con sede nel Distretto di appartenenza, ovvero di ditte bresciane attive in altri contesti territoriali (impegnate, tra l’altro, nella realizzazione di opere relative ad Expo 2015 ed alla costruzione della strada Bre.Be.Mi, nonché della T.e.e.m.) e quella per l’effettuazione degli oltre 30 accessi ai cantieri.

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