NAPOLI. L’imprenditore Marco Iorio, principale indagato dell’inchiesta su ristoranti e riciclaggio,è stato arrestato nella tarda serata di venerdì dalla Dia all’aeroporto di Fiumicino.
Iorio, che si trovava in Florida, a Miami,in compagnia dell’amico e intestatario di alcune quote di uno dei ristoranti sequestrati, il calciatore Fabio Cannavaro, ha deciso di tornare in Italia per costituirsi. All’arrivo allo scalo romano era con moglie e figlio. E’ stato trasferito nel carcere napoletano di Poggioreale.
Nella vicenda, ricordiamo, è coinvolto anche Vittorio Pisani, fino all’altro giorno capo della squadra mobile di Napoli, poi trasferito. Pisani avrebbe riferito particolari dellindagine al suo amico Iorio. Gli investigatori sospettano che Iorio abbia portato circa un milione di euro in qualche conto svizzero, per evitarne il sequestro. Secondo alcuni esposti anonimi, lo stesso Pisani avrebbe fatto accompagnare almeno un paio di volte Iorio da alcuni agenti durante i trasferimenti di denaro. Una circostanza però che non ha finora trovato riscontri.
Interessante per i magistrati è però la vicenda della casa del Vomero. Lipotesi, scrive il gip Maria Vittoria Foschini nellordinanza, è che Marco Iorio avrebbe dato al dirigente della squadra mobile una parte dei soldi utilizzati per lacquisto della casa al Vomero, soldi che il proprietario dei ristoranti del quartiere Chiaia avrebbe guadagnato in nero. Parcheggiandoli ipotizza il giudice in un immobile sicuro al riparo da indagini e intrusione dellautorità giudiziaria. Secondo quanto spiegato da Pisani in una nota che risale al 2009 e risponde allesposto -, il funzionario precisa di avere acquistato la casa nel dicembre del 2009 dopo averne venduta unaltra che possedeva a San Sebastiano al Vesuvio e di aver contratto un mutuo per la ristrutturazione. Ma per gli inquirenti i conti non tornano: il valore di un immobile in provincia è assai inferiore a quello di una casa nella zona di San Martino, la più panoramica del quartiere Vomero.