NAPOLI.Un appello video per chiedere la liberazione dei marittimi della nave “Savina Caylin” in mano ai pirati in Somalia. Lo hanno inviato alla nostra redazione i parenti dei prigionieri.
Intanto, mercoledì 7 settembre, a Roma, Migliaia di persone partiranno da Procida, Piano di Sorrento, Gaeta e Trieste per chiedere con forza lintervento dello Stato per limmediata liberazione dei marittimi prigionieri in Somalia, cui si uniranno in piazza Montecitorio delegazioni di tutti i Comuni costieri d Italia e lApostolato del Mare. La manifestazione del 7 settembre sarà un segnale forte per forte per il governo, affinché, insieme allarmatore, attivi tutte le procedure per il rilascio degli ostaggi in modo pacifico, senza dispendio di vite umane commenta Nunzia Nappa, moglie del comandante Giuseppe Lubrano Troppo tempo senza trovare una soluzione al problema.
Dora in poi le azioni dimostrative saranno un continuo crescendo, non lesineremo energie e nulla sarà lasciato intentato, dichiarano i membri del coordinamento procidano, che non intendono abbassare la guardia, anzi, il loro impegno è proteso con tutte le forze a tenere alta lattenzione su questa vicenda. Mercoledì chiudiamo l’isola, affermano lasciamo il mare, spegniamo le luci e mettiamo un cartello allimboccatura del porto: Lisola è chiusa perché li vogliamo liberi subito.
Lisola di Procida chiede con forza lintervento dello Stato per limmediata liberazione dei marittimi sequestrati, che per ora si è concretizzato nellinvio della Fregata Andrea Doria nel Golfo di Aden. La nave, con a bordo un equipaggio di 22 persone, 17 indiani e 5 italiani, fu sequestrata dai pirati in pieno Oceano Indiano, a 880 miglia dalle coste somale e a 500 miglia dall’India. Tra i 5 italiani figurano il capitano Giuseppe Lubrano Lavadera, 47 anni, di Procida, e Antonio Verrecchia (62 anni, di Gaeta, direttore di macchina), Gianmaria Cesaro (26anni, di Piano di Sorrento, allievo di coperta),Crescenzo Guardascione (41 anni, di Procida, terzo ufficiale di coperta),Eugenio Bon (30 anni, di Trieste, primo ufficiale).