Carinaro – La decima edizione della Festa della Tammorra sta arrivando al capolinea. Dopo un lungo viaggio che ha toccato ben sei località (Santuario di Briano, Parete, il Casale di Teverolaccio, Maddaloni Cellole Aversa), sabato 13 e domenica 14 giugno, l’avventura si concluderà, anche quest’anno, a Carinaro dove tutto è incominciato grazie alla volontà ed all’impegno di un gruppo di appassionati.
E si possono già fare i primi consuntivi di quello che è avvenuto: sei località fin qui visitate, sei feste svolte ognuna in rapporto con antiche feste tradizionali: la festa di San Michele, la Madonna di Costantinopoli, la Madonna dell’Arco, la festa dell’ambiente, la Madonna di Briano, la Madonna della Rotonda. Ventidue i gruppi che hanno suonato e cantato. Diecimila persone circa che hanno partecipato, in massima parte giovani, migliaia i ballatori.
Quando si parla di tradizioni popolari l’immagine che si ci viene in mente è quella di vecchi contadini che con voce roca cantano battendo il tamburo con mani anchilosate dal duro lavoro dei campi per trovare la liberazione dalle frustrazioni e dalle angosce di una quotidianità che offriva sole marginalità ed insicurezze. Ebbene questa immagine è cambiata : i giovani sono stati i principali attori di queste feste forse perché vivono e sentono le stesse negatività dei contadini magari in forma diversa.
“Il nostro impegno non è solo ed esclusivamente teso al recupero ed al rilancio di un fatto culturale – dice il presidente di Carinaro Attiva, Bruno Lamberti – ma siamo fermamente convinti che questa iniziativa possa essere un volano del rilancio a economico della nostra zona per quello che riesce a muovere e il radicamento sempre più profondo che trova nelle nostre realtà. Questo già è avvenuto altrove con grandi ritorni economici per le regioni”.
La Festa della Tammorra di Carinaro, costituisce il punto terminale di questo itinerario, il momento in cui tutti si ritrovano e stanno bene insieme. Non uno spettacolo o una esibizione: non esiste differenza tra suonatori, cantatori e pubblico ma sono tutti gli operatori di un grosso rito liberatorio ricco di energie positive.
A esibirsi nelle due serate di sabato 13 e domenica 14 giugno, solo per fare dei nomi, il grande Marcello Colasurdo, la Scuola di Tarantella Montemaranese, Tonino O’ Stocco, la Scuola di Giuglianese dell’ASS. Carinaro attiva, i Via del Popolo, Tammorre di San Giovanni e suonatori per caso, i Terra di suoni, gli Scacciapensieri, Votavò, la Compagnia del Tamburo, I ViaNova, AriaSud e tanti altri. Graditi ospiti della serata di domenica Fausta Vetere e Corrado Sfogli della Nccp ai quali, insieme a Marcello Colasurdo, Tonino Esposito ‘O stocco, la Scuola di Montemarano, sarà consegnata una targa ricordo della serata, segno di ringraziamento per quello che hanno fatto nel recuperare e tramandare la tradizione popolare la quale magari non ha il senso sacro e mistico delle origini ma comunque vive ancora e si tramanda.