Milano – Il Gico della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito 10 arresti, 3 carcere e 7 ai domiciliari, e sequestrato beni per circa 13 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla Dda milanese e trasmessa a quella napoletana con al centro il reimpiego di capitali illeciti da parte del clan camorristico Nuvoletta. Tra i beni sequestrati in provincia di Milano, Napoli e Caserta, ci sono, oltre a conti correnti e immobili come un ristorante nel milanese, cavalli di razza e bufale impiegate nell’attività casearia.
Tra gli arrestati Giovanni Nuvoletta, figlio del defunto boss di Marano Lorenzo. La Guardia di Finanza gli ha notificato due distinte ordinanze di custodia cautelare: una per concorso esterno nel clan dei casalesi, l’altra per fittizia intestazione di beni e riciclaggio.
Trasferitosi in Lombardia da molti anni, Giovanni Nuvoletta aveva avviato diverse imprese nel settore agricolo e lattiero caseario. Alcune aziende sono state sequestrate.
Oltre a Giovanni Nuvoletta, 46 anni, le Fiamme Gialle hanno notificato ordinanze di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di stupefacenti ad Antonio Manzo e Cosimo Migliore, entrambi già detenuti per altri reati.
Infine ai domiciliari in provincia di Caserta, è finito Giuseppe Natale, il quale risponde degli stessi reati contestati ai familiari di Giovanni Nuvoletta.
Le indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e coordinate dalla Dda della Procura della Repubblica di Napoli, hanno portato ad accertare che Giovanni Nuvoletta, dopo anni di traffico internazionale di stupefacenti, avrebbe trasferito gradualmente i propri interessi economici, unitamente al proprio nucleo familiare, nel Nord Italia. E proprio in Provincia di Milano, dove stamane è stato arrestato, avrebbe reimpiegato le cospicue risorse finanziarie accumulate in modo illecito nel corso delle pregresse attività criminali, sviluppando molteplici attività imprenditoriali nel settore della ristorazione nonché della produzione e commercio di prodotti caseari.
Gli accertamenti bancari e patrimoniali, eseguiti in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Gdf, – si legge in una nota – hanno consentito di ricostruire nel dettaglio l’evoluzione degli investimenti e delle attività imprenditoriali riconducibili al principale indagato soprattutto in Lombardia e Campania.
Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze, si sta procedendo nelle province di Milano, Napoli e Caserta, con il supporto dei Reparti del Corpo territorialmente competenti, a numerose perquisizioni nonché al sequestro di beni immobili e terreni, autoveicoli, conti correnti, complessi aziendali cavalli da corsa e capi bufalini, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.