SANTARPINO. In riferimento alle dichiarazioni di Salvatore Maisto, che ha parlato di strumentalizzazione dei sentimenti sul compleanno di Umberto Baldascino, interviene a nome della famiglia il nipote nonché assessore del comune di SantArpino Elpidio Iorio.
Prima ancora che da rappresentante politico e istituzionale del Comune di SantArpino, intervengo in quanto nipote di Umberto Baldascino e dunque in rappresentanza dellintera famiglia. Abbiamo trovato davvero disgustoso il comunicato stampa diramato da Salvatore Maisto a proposito del compleanno di zio Umberto e della relativa festa organizzata in suo onore da parte di un gruppo di amministratori che, prima ancora che politici, sono dei suoi amici.
Maisto quale fautore dello stesso e tutte le persone che condividono il suo pensiero, hanno letteralmente sporcato un momento di gaudio reso concreto per esaudire le volontà di zio Umberto e delle due figlie. Maisto e chi ha inteso rappresentare effettivamente dovrebbero essi stessi rabbrividire di fronte alle esplicitazioni con cui sono intervenuti. La strumentalizzata e demonizzata vicenda di Baldascino è, prima di ogni cosa, una vicenda umana, che in ragion proprio delle condizioni in cui versa lo zio non si presta a simili ignominie: trattasi per i poco informati di una persona gravemente malata e che dal 2006 vive con grande dignità la sua situazione di handicap.
Infatti, dal terribile settembre del 2006 ad oggi, zio Umberto alla sofferenza fisica ha dovuto aggiungere quella morale dal momento che molti dei suoi amici lo hanno letteralmente lasciato solo, privandolo di una benché minima visita o altra testimonianza concreta di vicinanza umana, di stima e affetto. Maisto e chi ha inteso rappresentare, dunque, dal momento che si dichiarano amici di zio Umberto, devono senza dubbio provare imbarazzo ma non per il comunicato dellamministrazione ma bensì per la loro assoluta indifferenza verso zio Umberto, a cui ripeto non hanno riservato mai una sia pur brevissima visita.
A differenza loro, persone come Ernesto Capasso, Salvatore Brasiello ed Eugenio Di Santo, non lo hanno mai abbandonato riservandogli concreti momenti di solidarietà con visite periodiche. Ed è stato proprio in occasione dellultima visita, fatta in prossimità di Natale, che – su volere di zio Umberto e delle figlie – è stata organizzata una festicciola per il suo compleanno. Come si comprenderà, per chi vive quotidianamente la sofferenza, un momento di festa e di ritrovo con amici e familiari, è vissuto con grande gioia e commozione. Emozioni necessarie a chi come zio Umberto faticano ad andare avanti nel cammino di vita.
Il comunicato stampa diramato dallamministrazione, anche questo condiviso con i più stretti familiari, ha voluto riconoscere a zio Umberto un piccolo merito nella crescita sociale e politica di SantArpino. Zio Umberto nel vedersi sui giornali, per lennesima volta si è compiaciuto, emozionandosi per tale forma di riconoscenza. Non solo, il comunicato ha suscitato il vivo e autentico interessamento di numerosi suoi amici, non solo santarpinesi, che con lui hanno condiviso importanti momenti di partecipazione sociale. Tra i tanti, mi piace ricordare il Professor Alberto Coppola che da galantuomo qual è, ha espresso parole di grande amicizia e stima nei confronti di zio Umberto.
Nel comunicato, come si potrà leggere, sono riportate solo parole di stima e le poche considerazioni politiche non hanno la benché minima pretesa di offendere alcuno o, addirittura, di aprire disquisizioni politico culturali o analisi comparative tra una stagione politica passata e quella contemporanea. Per tali ragioni il comunicato di Maisto e chi ha inteso rappresentare, ha sortito solo dispiacere per zio Umberto e la sua famiglia, tirando nelle beghe politiche locali una vicenda che ha ben altri e più nobili significati.
Appare evidente che la strumentalizzazione non è stata compiuta da chi indiscutibilmente e fattivamente ha sentito il bisogno di regalare un sorriso e unemozione ad una persona che ha dato tanto a SantArpino e a molti di noi, compresi Maisto e chi ha inteso rappresentare.
Dunque, e lo dico a nome della famiglia, non si pretendono gesti di vicinanza da chi probabilmente non ha questa sensibilità, ma neanche queste ignobili strumentalizzazioni. Unoccasione effettivamente è stata persa, quella cioè di stare in silenzio da parte di Maisto e chi ha inteso rappresentare, che ancora una volta ha mostrato capacità indiscusse: di guastatore di festa.