Napoli – Qualche segnale positivo dal turismo (+6,2% degli arrivi, +4.4% di presenze di turisti stranieri). Per il resto, la Campania segna ancora il passo, è ancora in recessione nel 2014. Sono i dati del rapporto Bankitalia.
Sono dunque pochi i segnali di ripresa che, a quanto sembra, si confermano nel primo trimestre del 2015. L’anno scorso il Pil regionale si era ridotto dell’1,9%, ancor più dell’anno precedente (-0,6%). Così come il valore aggiunto dell’industria a prezzi costanti era calato del 4,7%, dopo la stagnazione del 2013.
Già nel 2014, però, si notava un andamento delle imprese diverso a seconda della loro dimensione: le piccole continuavano a soffrire, mentre quelle di maggiori dimensioni cominciavano a registrare un incremento della produzione.
Per il 2015 le imprese di maggiori dimensioni di attendono un recupero ulteriore della domanda e programmano un ritorno agli investimenti. Dato molto preoccupante è invece quello che riguarda le esportazioni che negli anni scorsi hanno fatto da salvagente delle nostre imprese al Nord come al Sud.
L’analisi di Banca d’Italia ancora una volta registra un ampliamento del divario tra le macro aree del Paese, a tutto svantaggio delle regioni meridionali. Ne è un segnale inequivocabile l’ulteriore caduta al Sud dell’occupazione (-1,2%), accentuata rispetto al – 0,4 del 2013. Di conseguenza è aumentato il tasso di disoccupazione che, tra i giovani, è arrivato al record del 56%. È per questo che sono sempre più numerosi i giovani che emigrano.