Camorra, sequestrati beni all’avvocato di Bidognetti e Iovine

di Redazione

Michele SantonastasoCASERTA. L’avvocato Michele Santonastaso, difensore dei boss dei casalesi Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, e Antonio Iovine, alias “’O Ninno”, …

… accusato, tra l’altro, durante il processo Spartacus, accusato di minacce all’ex pm Raffaele Cantone, alla giornalista del Mattino Rosaria Capacchione e allo scrittore Roberto Saviano, è tra le persone colpite da un sequestro di beni disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha accolto richieste avanzate dalla Dda, dalla polizia e dalla Dia.

Santonastaso, già rinviato a giudizio per corruzione, falsa perizia e falsa testimonianza nell’ambito dell’inchiesta sugli espedienti adoperati per agevolare affiliati a diversi clan, è accusato anche di avere fatto parte del gruppo Bidognetti. Tra i beni sequestrati, a lui e ad alcuni familiari, figurano società attive nel settore edilizio e in quello immobiliare, numerosi conto correnti bancari e postali, polizze assicurative, buoni fruttiferi, edifici in Campania e in Puglia, svariati appezzamenti di terreno. Nel decreto di sequestro, i giudici Raffaello Magi, Paola Lombardi e Roberta Attena, che hanno condiviso il parere del pm Cesare Sirignano, scrivono che “le numerose e gravi dichiarazioni rese a carico dell’avvocato Santonastaso, unite alle intercettazioni ambientali dei colloqui in carcere, disegnano uno scenario che davvero poco ha a che vedere con l’esercizio del diritto di difesa tecnica (da parte del Santonastaso nei diversi processi in cui era coinvolto Bidognetti)”.

Se si esaminano i contributi narrativi resi dai collaboratori di giustizia Anna Carrino, Domenico Bidognetti, Oreste Spagnuolo, Emilio Di Caterino, Luigi Guida, Massimo Iovine e Gaetano Vassallo, “ci si trova – proseguono i giudici – “di fronte a notevoli convergenze circa l’intensità del rapporto tra il Santonastaso e l’intera organizzazione, rapporto che si è evoluto nel corso del tempo e che si è costantemente giovato della possibilità concessa al Santonastaso, in virtù del ruolo ricoperto, di accedere a colloquio con Francesco Bidognetti. Non si tratta, in altre parole, di libero esercizio del diritto di difesa, perché Santonastaso ha il preciso compito di riferire a Francesco Bidognetti fatti che riguardano la vita dell’organizzazione e ne riceve assensi e ulteriori direttive. Peraltro, Santonastaso riceve – al di là delle legittime rimesse economiche per l’attività svolta, in alcuni casi anche liquidata mediante ammissione al gratuito patrocinio – una retribuzione mensile fissa che si giustifica anche e soprattutto con le attività di sostegno al gruppo medesimo”.

“Nel suo ruolo di avvocato – concludono i giudici – Santonastaso è sempre pronto a suggerire alterazioni della scena del crimine o altre tipologie di inquinamento probatorio che gli affiliati puntualmente eseguono”.

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