San Potito, restauro Palazzo Ranieri: sequestrato il cantiere

di Redazione

Napoli – I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, con la collaborazione dei colleghi della stazione di Piedimonte Matese, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, relativo al cantiere edile ubicato a San Potito Sannitico, all’interno dell’area conosciuta come “Ex Gezoov”.

Il sequestro è conseguente a un esposto presentato da cittadini locali, in cui si segnalavano all’autorità giudiziaria irregolarità nei lavori di ristrutturazione dell’edificio del ‘700 conosciuto come “Palazzo Ranieri”, sito alla via San Cassiano di quel centro. I lavori consistevano nel parziale abbattimento e nella contestuale indiscriminata rimozione degli antichi fregi e della torre colombaia che ne caratterizzavano l’originaria architettura.

Le indagini hanno consentito di verificare che tali opere edili, finanziate con fondi europei per un importo di circa 2.890.000 euro nell’ambito del progetto di realizzazione di un “Centro Polifunzionale per le attività di sviluppo del territorio” in corso di realizzazione dal parte del Comune di San Potito Sannitico, erano state affidate ad una ditta locale ed avviate in assenza di preventivo esame progettuale e conseguente autorizzazione da parte della Soprintendenza per le Belle Arti ed il Paesaggio di Casetta, atti obbligatori trattandosi di interventi relativi a un edificio storico sottoposto a tutela secondo la normativa vigente.

L’intera area di cantiere ove erano fino a ieri in corso i lavori edili è stata posta sotto sequestro. Le operazioni sono state documentate dall’alto con l’ausilio del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano.

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha già affidato a un proprio consulente l’incarico di verificare l’iter procedurale seguito dal Comune di San Potito Sannitico per l’assegnazione dei lavori afferenti alle opere pubbliche in questione.

Risultano indagati, tra gli altri, il progettista e direttore dei lavori, nonché l’amministratore unico dell’impresa di costruzioni interessata ai lavori e alcuni amministratori locali e funzionari responsabili dell’area tecnica dei Comuni di Gioia Sannitica e San Potito Sannitico.

A carico degli indagati viene ipotizzato il concorso nella commissione e realizzazione di opere edili senza la necessaria autorizzazione della Soprintendenza.

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