Milano – La procura di Milano ha chiuso l’indagine Ruby Ter, in vista della richiesta di processo, a carico di Silvio Berlusconi e di altre 33 persone, tra cui la giovane marocchina e altre delle ragazze presenti alle feste, accusate a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza.
Secondo l’ipotesi della procura Berlusconi avrebbe corrotto Ruby con circa sette milioni di euro, tra contanti e soldi usati dalla ragazza per aprire attività all’estero, come un ristorante in Messico. All’ex compagno della ragazza, Luca Risso, viene contestata l’ipotesi di riciclaggio sui sette milini. Sempre secondo i pm inoltre Berlusconi, che nelle carte viene individuato come il “corruttore” avrebbe versato alle altre ragazze presenti alle feste di Arcore oltre 10 milioni di euro e altre utilità come case, spese mediche e doni “di elevato valore economico” in cambio del loro silenzio al processo che lo ha visto poi assolto.
La posizione degli storici legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, che risultavano indagati per corruzione in atti giudiziari nel fascicolo ‘Ruby ter’, è stata stralciata dai pm in vista dell’archiviazione. I loro nomi come quelli di altre persone non compaiono nell’avviso di chiusura indagini.
L’inchiesta ha origine dalle motivazioni delle sentenze di due processi di primo grado nei confronti di Berlusconi (assolto con sentenza passata in giudicato) e di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, nelle quali il Tribunale rinviò gli atti alla procura perché procedesse per valutare un eventuale condizionamento dei testimoni.