Sant’Arpino – Un forte boato ha squarciato il caldo pomeriggio di lunedì a Sant’Arpino. A provocarlo, quasi certamente per il grande caldo, lo scoppio di un deposito di fuochi d’artificio gestito dalla famiglia Cinquegrana, un’impresa familiare nella quale prestano la propria opera il padre Pasquale e i suoi figli.
Il deposito si trova in via Alfonso Guarino, a ridosso della zona archeologica atellana che non ha subito danni, così come non avrebbero subito danni anche le abitazioni più vicine che sono quelle degli stessi titolari della fabbrica di fuochi d’artificio. L’esplosione si è però verificata solo nel deposito. Una circostanza che ha fatto in modo che non vi fossero vittime, nemmeno feriti. La buona sorte ha, infatti, voluto che non vi fossero addetti presso il deposito quando è avvenuta la deflagrazione.
Sul posto si sono immediatamente portati i carabinieri della locale stazione e i colleghi della compagnia di Marcianise, coordinati dal capitano Nunzio Carbone. Insieme a loro i vigili del fuoco del distaccamento di Aversa. Secondo una prima ricostruzione lo scoppio sarebbe avvenuto intorno alle 15 per cause ancora in corso di accertamento definitivo, anche se i vigili prediligono l’ipotesi delle cause accidentali.
Ad andare perduti il capannone che ospitava il deposito di fuochi e una vettura di proprietà del titolare che è andata completamente distrutta. Ovviamente, almeno in questa prima fase, gli accertamenti continuano per escludere del tutto che possa trattarsi di uno scoppio provocato con dolo.