Roma – Con 189 no, 96 sì e 17 astenuti l’Aula del Senato ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per il senatore Antonio Azzollini. L’esponente del Nuovo Centrodestra è coinvolto nell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta della “Casa Divina Provvidenza” di Bisceglie, in provincia di Trani.
Durante il suo intervento prima del voto, il senatore si è difeso dalle accuse che gli sono state mosse dalla Procura di Trani, ritenendo che nei suoi confronti c’è solo “fumus persecutionis integrato a sufficienza”. E ha snocciolato date e fatti per dimostrare come si tratti, a suo avviso, di “ricostruzioni difficili da poter ritenere anche solo logiche”. “Qui è stato fatto il semplice copia e incolla del gip dei documenti del pm senza alcuna autovalutazione come si dovrebbe fare in base alla legge. La valutazione può essere da 0,5 a 10 ma non può essere zero”, ha detto Azzollini nel concludere la sua difesa.
Poi, dopo la votazione che ha decretato il suo “salvataggio”, ha commentato: “Sono soddisfatto. Penso che sia stata determinante la conoscenza degli atti”. Alla domanda se si aspettava 189 no e 17 astenuti, ha risposto: “Non non me lo aspettavo”.
Immediata la reazione delle opposizioni. “La legge non è uguale per tutti. Azzollini salvato dal Pd”, scrive su Twitter Beppe Grillo. Sul suo blog, invece, il leader del MoVimento 5 Stelle ha aggiornato il post in home page con il titolo “Azzolini in galera o salvato dal Pd?” cancellando con una riga la scritta “in galera” e il punto interrogativo. Anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, su Facebook, ha attaccato il governo: “Il Senato ha salvato dall’arresto il senatore Azzollini, dell’Ncd. Renzi e il Pd hanno calato le braghe per salvare le loro poltrone, che pena. Chi sbaglia paga, ma se serve alla sinistra non paga”.
Critiche, però, anche dall’interno del Partito democratico: “Purtroppo nel Parlamento italiano il voto segreto è diventato un’arma politica, troppo spesso usata strumentalmente. Questo rende molto difficile interpretare correttamente il voto di questa mattina”, ha detto il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda che aveva optato per il voto palese.
La Giunta per le immunità del Senato aveva accolto la richiesta dei magistrati di Trani di mettere ai domiciliari Azzollini. A favore avevano votato in 13 (Pd, M5s e Lega), 7 i contrari (Fi, Ncd, più Buemi e Ferrara).