Tokyo – Ormai è guerra aperta tra il premier Matteo Renzi e la minoranza del Partito Democratico (che ha annunciato un “Vietnam parlamentare”). Dal Giappone, dove si trova in visita istituzionale, il presidente del Consiglio è un fiume in piena: “Le polemiche quotidiane dei dissidenti, che nonostante i numeri non hanno impedito di approvare le riforme, lasciano il tempo che trovano. Il Parlamento sta lavorando come mai dal 1948. Basta vedere dove stavamo un anno fa, con l’economia in discesa, e dove siamo ora”.
Pur ammettendo che i dati del consenso non sono più alti come l’anno scorso e che le riforme siano costate scioperi e polemiche, Renzi difende il suo governo: “Abbiamo l’imperativo di cambiare l’Italia. Le leggi si fanno e con gli occhiali giusti vedrete dove saremo tra un anno”.
E interviene sulle polemiche sulla desertificazione del Sud: “Ci sono due Italia: una che ci prova e una che si lamenta solo. Certo c’è tanto da cambiare al sud come al nord, ci sono tanti problemi ma c’e’ tanto che funziona. E a me pagano per provarci”. A tal proposito, Renzi cita l’accordo sullo stabilimento Whirlpool di Carinaro, la riqualificazione di Pompei e Reggio Calabria “dove abbiamo convinto Hitachi a tenere aperto lo stabilimento”, oltre all’Ilva di Taranto “con il decreto per ripartire”.
Sulla lettera pubblicata da Roberto Saviano nella quale è scritto che “dal Sud scappano anche le mafie”, il capo del governo commenta: “Basta piagnistei: rimbocchiamoci le maniche. L’Italia, lo dicono i dati, è ripartita. E’ vero che il Sud cresce di meno e sicuramente il governo deve fare di più ma basta piangersi addosso”. Per il presidente del Consiglio, infatti, l’Italia può iniziare a tornare a sorridere. “L’export è cresciuto del 4,1%, più delle previsioni e gli investimenti stranieri in Italia sono cresciuti del 30%, anche se noi non vogliamo offerte indiscriminate”, ha spiegato.
Altra polemica riguarda i manager pubblici da lui nominati: “Il mio – sottolinea Renzi – non è uno sfogo ma un richiamo alla realtà: intorno a me ci sono i migliori con qualità e risultati sotto gli occhi di tutti, alla faccia del cerchio stretto dei soliti noti e nomine appartenenti al club dei renziani inventati tra Scandicci e Pontassieve, come dicono per sostenere che nomino solo i miei”.
Sempre dal Giappone, il premier ha dato una strigliata ai sindaci italiani: “Dobbiamo mettere a posto di più le nostre città, nei prossimi mesi i sindaci lavorino di più”. E ha annunciato che “entro mercoledì, al massimo giovedì, bisogna approvare la riforma della Pubblica amministrazione”.