Lecce – Nella mattinata di mercoledì, i componenti del Pool anti immigrazione interforze, istituito a Lecce nel 2001 dal procuratore Cataldo Motta, stanno eseguendo in territorio tedesco due mandati di arresto europeo, emessi dal Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
Alle operazioni di cattura, nella cittadina di Soest, hanno collaborato funzionari della Polizia di Stato, appartenenti al Servizio Centrale Operativo ed alla Squadra Mobile di Lecce, e militari del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Lecce.
Gli arresti segnano la conclusione dell’indagine “Blue Sky”, che prese avvio il 31 dicembre 2014, quando nel porto della città di Gallipoli approdò, dopo complesse operazioni di soccorso in mare, la motonave “Blue sky M”, battente bandiera della Moldavia, a bordo della quale furono rintracciati circa 800 migranti, per lo più di nazionalità siriana, che tentavano l’ingresso illegale nel territorio dello Stato.
L’approdo della motonave avvenne in pieno ordine grazie ad un massiccio dispiegamento delle Forze di Polizia salentine, tra cui i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce. Al soccorso dei migranti, stremati dal lungo viaggio in mare a bordo di un’imbarcazione che gli stessi “scafisti” non esitavano a definire “una scolapasta”, si affiancarono da subito le investigazioni del Pool anti – immigrazione.
La perquisizione della nave, poi sequestrata, e l’ispezione ad opera dei Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale per il reperimento di elementi utili al prosieguo dell’indagine, e gli interrogatori di alcuni passeggeri consentirono l’individuazione del comandante dell’imbarcazione, R.S., siriano, che fu immediatamente sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Sul suo smartphone gli investigatori del Pool Antiimmigrazione individuarono la lista equipaggio e rintracciarono, nell’immediatezza, altri tre “scafisti”, che vennero arrestati quella stessa notte, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante di aver sottoposto i migranti a trattamenti inumani e degradanti.
Le successive indagini – consistite in intercettazioni telefoniche; attività di cooperazione e scambio di informazioni che ha visto il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato relazionarsi con numerose forze di Polizia di Paesi comunitari e non (Turchia, Germania, Romania); complesse attività di analisi tecnico-scientifiche di numerosi apparati informatici sequestrati a bordo della nave (smartphone e sistemi di localizzazione Gps), eseguita dagli specialisti del Computer forensics & data analysis del Nucleo di P.T. della Guardia di Finanza di Lecce con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della GdF; un approfondito studio dei tracciati della rotta seguita dall’unità navale nelle settimane precedenti l’arrivo nel porto di Gallipoli, possibile grazie all’ausilio dei sistemi di monitoraggio del traffico navale in dotazione al Corpo delle Capitanerie di Porto – consentivano di ricondurre quell’episodio ad una strutturata organizzazione criminale trans-nazionale, operante tra Turchia, Romania, Siria e Libano e finalizzata a favorire, dietro compensi che si aggiravano tra i 4.500 e i 6.000 euro per passeggero, l’ingresso illegale di clandestini in Italia.
Venivano quindi individuati ulteriori tre siriani, che la notte dell’approdo si erano confusi tra i migranti, due dei quali, rintracciati in Germania, sono stati catturati in data odierna. Il Pool anti-immigrazione interforze è una articolazione operativa in territorio salentino fin dal lontano 2001, quando il procuratore Motta ritenne di istituirlo per far fronte ai fenomeni migratori, all’epoca essenzialmente appannaggio di organizzazioni criminali albanesi. E’ composto da articolazioni specialistiche delle Forze di Polizia a vocazione spiccatamente investigativa, ossia dalla Squadra Mobile della Questura di Lecce, dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri, dalla Guardia Costiera e dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, al cui Comandante è affidato il coordinamento delle attività investigative di tale Nucleo interforze.