Milano – Si dice distrutta e affranta dal dolore Martina Levato la donna della “coppia dell’acido” di Milano allontanata dal figlio nato nei giorni scorsi.
“Sono disperata, mi hanno distrutto”, ha detto ai suoi legali la donna per cui Procura ha deciso l’allontanamento dal neonato in attesa del pronunciamento del tribunale dei minori: Martina Levato è stata, infatti, condannata a 14 anni per aver aggredito con l’acido l’ex fidanzato.
Il legale della donna, sotto processo anche per altre aggressioni, assieme all’avvocato Daniele Barelli, ha raccontato che ha avuto modo di vedere la giovane che è ancora alla clinica Mangiagalli di Milano e l’ha trovata “provata e distrutta”. Secondo l’avvocato, la ragazza era “sedata” quando è stata separata dal picciolo appena partorito su disposizione della Procura per i minori che ha anche avviato l’iter per l’adottabilità.
Intanto Martina Levato ha riconosciuto formalmente il figlio, dandogli il nome di Achille. A breve anche l’amante Alexander Boettcher dovrebbe riconoscerlo. Fissata per martedì la camera di consiglio per la decisione del tribunale per i minorenni dopo l’avvio dell’iter sull’adottabilità da parte della Procura.
“Il mio è stato un atto umano di solidarietà verso il bambino, che peraltro è bellissimo”, ha detto il pm di Milano, Marcello Musso, titolare dei procedimenti sulle aggressioni con l’acido, ha spiegato ai cronisti la sua visita al figlio di Martina Levato alla clinica Mangiagalli.
Il pm aveva chiesto e ottenuto dal gip che dopo il parto la Levato venisse trasferita assieme al bimbo all’Icam, l’istituto per detenute madri con figli. La Procura dei minori però nel frattempo ha avviato l’iter per l’adottabilità su cui dovranno esprimersi i giudici.