Martina Levato, la giovane condannata a 14 anni per le aggressioni con l’acido ai suoi ex, vuole essere trasferita assieme a suo figlio in una delle comunità di don Antonio Mazzi o in alternativa all’Icam, istituto per madri detenute con figli. Nella giornata di venerdì i legali della 24enne dovrebbero formalizzare una istanza in tal senso. Il fondatore di Exodus: “Siamo pronti ad accoglierli. Eravamo pronti anche prima che Martina partorisse”.
Nell’istanza, come chiarito dal legale, la difesa proporrà il trasferimento da don Mazzi o all’Icam, ponendo sullo stesso piano le due alternative proposte ai giudici. Il difensore ha raccontato di aver illustrato il senso di questa istanza a Martina e la ragazza ha dato il suo consenso. Dopo l’istanza il pm Marcello Musso e anche quello minorile dovranno formulare un parere.
E’ probabile che, proprio a seguito della richiesta della difesa Levato, i tempi per la decisione dei giudici possano allungarsi. Nel frattempo la madre e il bimbo resteranno ancora per questi giorni alla clinica Mangiagalli fino a quando la struttura formalizzerà al Tribunale di Milano, a quello dei Minorenni, al Comune e al Carcere che Martina Levato e il suo bambino “sono dismissibili”.
Deve poterlo vedere, ha il diritto”, ha poi chiesto Martina Levato al suo legale, l’avvocato Stefano De Cesare, sul fatto che Alexander Boettcher, condannato con lei a 14 anni per una aggressione con l’acido, non sia riuscito ancora a veder il figlio da lei partorito. La ragazza ha visto il suo bimbo anche oggi ed è “entusiasta”.
Dopo la richiesta avanzata nei giorni scorsi, Alexander Boettcher ha riconosciuto il figlio avuto da Martina Levato. Essendo in carcere, Alex non poteva recarsi agli uffici del Comune per formalizzare il riconoscimento. Per questo motivo il sindaco, Giuliano Pisapia, ha inviato due messi comunali a San Vittore.