Ostuni (Brindisi) – Oltre tre quintali e mezzo di marijuana destinati allo spaccio sull’intera riviera romagnola sulla rotta Albania-Italia. L’ingente quantità di droga, trasportata su un aereo ultraleggero, è stata sequestrata ieri su una pista di atterraggio dismessa di Ostuni, in provincia di Brindisi grazie alla cooperazione tra autorità italiane e albanesi. A bordo del velivolo erano nascosti 130 chili di marijuana.
L’operazione, denominata ‘Free flight‘, è stata condotta dai carabinieri di Riccione, in collaborazione con le forze di Rimini e di Brindisi, ha arrestato sette persone con l’accusa di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Sulla riviera romagnola, nel corso dell’indagine, sono stati sequestrati circa 3 quintali di marijuana e due piantagioni. Le scoperte degli inquirenti hanno portato alla denuncia anche di altre 5 persone.
I fermi della operazione ‘Free flight‘ sono stati eseguiti sia in diverse località del territorio nazionale che all’estero. Nel corso dell’estate è montata la polemica sulla diffusione delle droghe in Riviera, in particolar modo nelle discoteche. Il 19 luglio scorso un ragazzo 16enne di Città di Castello (Perugia) è morto per overdose dopo essersi sentito male in pista del Cocoricò di Riccione. Aveva assunto una pastiglia di ecstasy.
Le indagini avviate nel marzo 2015 e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Bologna e dalla procura di Rimini hanno consentito di individuare il percorso della droga e, in collaborazione con la direzione centrale per i servizi antidroga, di portare a termine l’indagine. Sono state identificate le nazionalità dei componenti del gruppo: albanesi e italiani. I trafficanti erano già noti alle forze dell’ordine perché occasionalmente responsabili di rapine in villa e furti in abitazione.