Kiev – Disastrosi scontri a Kiev, in Ucraina, davanti al parlamento, Rada, dopo che i deputati hanno approvato in prima lettura, con 265 voti a favore sui 226 richiesti e 87 contrari, una riforma costituzionale che conferisce una maggiore autonomia ai territori, in particolare il Donbass, orientali russofoni in mano ai ribelli.
Il bilancio è di un centinaio di feriti tra gli agenti della Guardia Nazionale (composta da volontari che hanno fatto parte delle milizie di autodifesa di Maidan nel febbraio 2014) e un morto tra i membri della Guardia civile.
La vittima è Igor Debrin, una recluta, morto per una scheggia che l’ha ferito mortalmente al cuore. In realtà, secondo il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, i morti sarebbero tre, ma non ci sono conferme ufficiali. La situazione, infatti, è degenerata quando un manifestante ha lanciato una granata verso le forze di sicurezza. I dimostranti, la maggior parte dei quali appartenenti al partito di estrema destra Svoboda, erano armati di mazze di legno e gas lacrimogeni.
Il ministro dell’interno ucraino ha reso noto che una trentina di manifestanti sono stati fermati, tra i quali il presunto responsabile del lancio dell’ordigno. Sono stati feriti anche giornalisti delle emittenti ucraine ‘Canale 5’ e ‘Tsn’, tra i quali un cameramen seriamente ferito a una gamba. Intanto, domani 1 settembre dovrebbe entrare in vigore per l’inizio delle scuole un nuovo cessate il fuoco tra l’esercito ucraino ed i ribelli separatisti filorussi dopo settimane di violenze e incidenti. Nei giorni scorsi i combattimenti tra esercito e separatisti si erano intensificati.