Aversa – “Il caso dello scioglimento del consiglio comunale di Aversa ci costringe ad una riflessione. Premesso che siamo per la stabilità, non capiamo come ci possano essere tanti comuni sciolti per problemi politici, siamo ad oltre il 20% Caserta e Aversa compresi. Come può un’amministrazione votata dal popolo secondo un programma da applicare andare in crisi?”.
A parlare il presidente provinciale e vicepresidente regionale della Confesercenti, Maurizio Pollini, che entra nel dibattito in corso del post scioglimento del consiglio comunale di Aversa ed esamina le ricadute in relazione al mondo dell’imprenditoria e della produzione.
“Premesso che non sono mai stato tenero con Sagliocco, – riprende Pollini – bisogna riconoscere che sono sotto gli occhi di tutti alcune opere realizzate ed altre in corso. Arterie importanti (ed anche molte minori) hanno usufruito di manutenzione straordinaria. Via Roma e il Parco Pozzi sono oggetto di restyling. Salteranno opere come il recupero di Casa Cimarosa che ci interessa quale volano per Aversa città a vocazione turistica e la pista di atletica. Si tratta di opere che saranno rinviate a chissà quando e chissà se verranno mai più realizzate. Opere che noi riteniamo fondamentali per lo sviluppo futuro della città”.
Da qui la decisione della Confesercenti di richiedere un incontro al commissario prefettizio, Michele Campanaro, “per capire se le opere di ‘Più Europa’ vedranno la perdita dei finanziamenti della Comunità Europea e chi ce li rimetterà. Inoltre, un discorso a parte andrà fatto per il Natale ad Aversa, esperienza lo scorso anno condivisa tra Cciaa ed Associazioni con l’Amministrazione della quale si è parlato in positivo anche fuori provincia e che ha richiamato con il suo spettacolo di luci gente da tutta la Regione Campania. Quest’anno ci sarà la stessa disponibilità in bilancio come già aveva preventivato l’amministrazione ricalcando la decisione dello scorso anno?”.
Insomma, per Pollini a pagare le conseguenze di questo scioglimento anticipato saranno le imprese e la città. “Sulla movida, una ricchezza economica per una città che stava segnando il declino commerciale, ad esempio, – conclude l’esponente di categoria – chi si confronterà con le parti in campo? Chi darà l’apporto socio politico necessario? Abbiamo fatto in modo che per un anno (e speriamo sia solo un anno) la città sia ferma con tutte le conseguenze del caso”.