Terremoto 8.3 in Cile, evacuato 1 milione di persone: 5 vittime

di Stefania Arpaia

Santiago – Una forte scossa di terremoto ha fatto sobbalzare il Cile, nella notte tra mercoledì e giovedì, di magnitudo superiore agli 8 gradi della scala Richter.

La terra ha tremato nella capitale Santiago e nella zona centrale del Paese, ma la scossa sarebbe stata chiaramente avvertita dalla popolazione sia a nord che a sud: a Mendoza, San Juan, Catamarca, Cordoba, Buenos Aires e molte altre città. Lanciato immediatamente l’allarme tsunami mentre oltre 1 milione di persone sono scappate dalle proprie abitazioni, riversandosi nelle strade del Cile.

L’epicentro è stato localizzato nella regione di Coquimbo, a soli 11 chilometri di profondità. La scossa madre era di intensità 8,3 gradi ed è stata susseguita da scosse minori.

Si iniziano a contare i primi danni a cose e persone: il bilancio delle vittime è pari a 5 morti ma potrebbe aumentare nelle prossime ore.

Intanto, le autorità locali, hanno fatto sapere che, dopo che sul Paese si sono abbattute onde alte anche 4 metri, l’allerta tsunami sarebbe rientrata. Il terremoto è avvenuto intorno alle 20, ora locale. La scossa, in base a quanto riferito da alcuni testimoni, è stata molto lunga, provocando movimenti oscillatori.

La città di Illape, dove sono state registrate le prime vittime del fenomeno, è rimasta completamente isolata, privata dell’energia elettrica.

“C’è stato uno tsunami anche se la forza delle ultime onde è in diminuzione”, ha detto la presidente Bachelet. Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, John Kirby, via Twitter, ha scritto: “I nostri pensieri vanno alla gente del Cile questa notte – e ancora – Forniremo aiuto necessario”.

Chiuso l’aeroporto di Mendoza. E’ il sesto terremoto più forte mai avvenuto in Cile.

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