Italia Dell’Aversana, i carabinieri interrogano testimoni e visionano filmati

di Nicola Rosselli

Aversa – Mentre continua la caccia all’auto killer lo choc persiste. Aversa è ancora incapace di riprendersi a 24 ore ed oltre dalla morte di Italia Dell’Aversana, la 57enne, originaria di Parete, dipendente dell’ufficio economato dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, che nella mattinata di martedì è rimasta vittima di un episodio che ancora oggi non si riesce a classificare anche se prende sempre più corpo l’ipotesi dell’investimento da parte di un’auto pirata.

La sensazione del cronista è che i carabinieri siano al classico passo dal giungere al risultato finale ed assicurare alla giustizia il pirata della strada o gli scippatori (quale che sia la ricostruzione) così come avvenne nel settembre scorso quando gli agenti del locale commissariato riuscirono ad assicurare alla giustizia gli scippatori della 23enne Francesca Di Donato, costretta ad un lunghissimo ricovero in ospedale a seguito di un tentativo di scippo in piazza Marconi (leggi qui), ma certamente più fortunata di Italia Dell’Aversana.

Gli investigatori, ossia i militari del reparto territoriale di Aversa, che, coordinati dal colonnello Vittorio Carrara, indagano sull’episodio, tendono, comunque, ad escludere che la malcapitata possa essere rimasta vittima di un tentativo di scippo finito male. Ad indirizzare in questo senso le indagini sarebbero state le condizioni di salute nell’immediatezza dell’incidente: colonna vertebrale schiacciata e lesioni alla testa compatibili con un investimento e non con un urto seppure violento. Se la sfortunata Italia fosse sopravvissuta al terribile incidente sarebbe rimasta non solo paralizzata ma sarebbe stata una sorta di vegetale senza stimolo alcuno.

Maggiori particolari utili alle indagini potranno, comunque, giungere anche dall’autopsia, disposta dai magistrati del tribunale di Napoli Nord sul corpo della donna, moglie dell’ex assessore alla cultura durante le amministrazioni di Lello Ferrara, Bruno Lamberti, attualmente impegnato nel sociale con il sodalizio culturale “CarinaroAttiva”. Autopsia che sarà effettuata in giornata all’istituto di medicina legale di Caserta dove la salma è stata trasferita dopo il decesso avvenuto presso la clinica “Pineta Grande” di Castel Volturno poche ore dopo il tragico incidente.

Sempre sul piano delle indagini, i carabinieri hanno provveduto ad ascoltare diversi testimoni quale persone informate dei fatti. Dagli interrogatori sarebbero emerse molte lacune e quei tanti che in un primo momento avevano parlato di un tentativo di scippo, al momento di confermarlo avrebbero avuto non poche insicurezze sino a limitarsi a dichiarare che l’unica cosa certa sarebbe stato un “rumore sordo”.

I militari aversani hanno impiegato diverse ore nella zona dell’incidente per individuare le videocamere degli esercizi commerciali e sequestrare diversi filmati che potrebbero portare all’individuazione della zona per cercare di individuare la vettura killer.

Ieri, intanto, si è tenuta una marcia silenziosa a cui hanno partecipato familiari, amici e conoscenti di Italia, insieme a cittadini e al sacerdote anticamorra don Luigi Merola (guarda articolo e video).

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