L’aviazione israeliana, nella notte, in risposta a al lancio di un razzo verso Israele, l’aviazione di Tel Aviv ha compiuto un raid su Gaza. Il bilancio è di almeno due morti: una donna trentenne incinta e la figlia di tre anni. Le forze armate di Tel Aviv hanno spiegato che il raid ha centrato due siti in cui venivano fabbricate e stoccate armi. L’abitazione in cui si trovavano le due vittime era già stata distrutta lo scorso anno dalle bombe israeliane, ed è crollata per le vibrazioni causate dal nuovo raid.
Intanto, una donna palestinese si è fatta saltare in aria a bordo di un’auto vicino ad un posto di blocco israeliano a Malee Adumim, nei pressi di Gerusalemme, ferendo leggermente un militare. Estratta dall’auto l’aspirante kamikaze è risultata ancora viva. “L’autista ha gridato ‘Allah Hu Akbar’ (Dio è grande) e ha fatto esplodere l’ordigno”, ha riferito una portavoce della polizia israeliana. Si tratta dell’ultimo attacco palestinese in ordine di tempo contro forze israeliane da quando è scoppiata la terza Intifada. In totale 4 israeliani e 24 palestinesi sono stati uccisi in 11 giorni di violenza.
Dimostrazioni e tafferugli sono, inoltre, avvenuti nella parte nord di Gaza dove circa 150 manifestanti palestinesi hanno cercato di oltrepassare la linea della frontiera attraverso le aperture praticate durante gli scontri dei giorni scorsi. I soldati – secondo i media israeliani – hannor espinto i manifestanti con colpi in aria e lacrimogeni. Ci sarebbero dei feriti.
Episodi di violenza che arrivano dopo l’uccisione di quattro ragazzi a Gerusalemme e a Gaza, sabato scorso.