NAPOLI. La Fiat metterà in mobilità nella fabbrica di Pomigliano 19 lavoratori per poter rispettare l’ordinanza della Corte d’Appello di Roma che obbliga ad assumere i 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom che hanno presentato ricorso per presunta discriminazione.
Lo rende noto l’azienda in un comunicato. La Fiat è consapevole della situazione di forte disagio che si è determinata all’interno dello stabilimento di Pomigliano, sfociata in una raccolta di firme con la quale moltissimi lavoratori hanno manifestato comprensibile preoccupazione. È quanto si legge nella nota sull’ordinanza della Corte d’Appello di Roma.
“Un ricatto inaccettabile, una strategia vergognosa che ha il solo scopo di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri”. Cosi’ il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada. “A quale Fiat bisogna credere? – prosegue – A quella che ieri annunciava che non intende chiudere alcuno stabilimento o a quella che con la decisione di oggi avvia una irresponsabile campagna di licenziamenti? Se e’ davvero quest’ultima la risposta e’ assolutamente inaccettabile”.
“Nel rivendicare il diritto inappellabile dei lavoratori di potersi scegliere liberamente il sindacato, e a non essere discriminati per questo, non abbiamo mai chiesto né mai pensato che altri lavoratori dovessero essere subire tale ricatto. E’ solo e soltanto la vergognosa decisione – conclude Lattuada – di un’azienda che per coprire le lacune del suo piano non trova di meglio che mettere lavoratori contro lavoratori”.