Scampia presidiata. I killer di Romano venivano dalla Sanità

di Redazione

 NAPOLI. La zona nord di Napoli sotto assedio, ma questa volta sono le forze dell’ordine a tendere una trappola alle bande di camorra della periferia napoletana.

Continuano le operazioni congiunte di polizia, carabinieri e Guardia di finanza per bloccare totalmente le attività commerciali delle piazze di spaccio di Scampia e dintorni. Sotto controllo anche la zona di Miano, in particolare le strade su cui esercita il proprio dominio il clan emergente Vanella-Grassi.

A Via Mianella le perquisizioni degli appartamenti sono operate in “blocchi”, con agenti delle Forze dell’Ordine che a dieci a dieci irrompono nei palazzi e perquisiscono appartamenti stanza per stanza. Una coppia è stata arrestata dopo che gli agenti hanno trovato, nascoste dietro una parete mobile, una serie di divise della Polizia.

Nelle Case Celesti di Scampia ben 27 appartamenti e numerosi tra garage e cantine sono stati setacciati pezzo per pezzo. Ritrovati in un ballatoio proiettili avvolti nella plastica.

E mentre si cerca di costruire un muro intorno alla faida scoppiata tra Scissionisti e i cosiddetti girati, nuovi sviluppi emergono circa il tragico assassinio di Lino Romano, ucciso per errore il 15 ottobre scorso. A quanto risulta dalle indagini i killer sarebbero partiti per il loro agguato mortale dal rione Sanità, ora appannaggio del clan Lo Russo di Miano. Se l’ipotesi che il giovane Lino sia stato ucciso per errore al posto del pregiudicato Gennaro Spina, assassinato poi il 23 ottobre successivo, risultasse fondata, il movente potrebbe risultare una risposta dei Lo Russo a una sorta di sconfinamento del clan degli Scissionisti.

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