NAPOLI.Si sarebbe fatto pagare per eseguire lavori già riconosciutigli dal Comune per l’esumazione di salme nel cimitero di Lettere, Napoli, o per interventi i cui costi erano inferiori rispetto a quanto effettivamente pagato dai familiari.
Tutto questo, secondo gli inquirenti, approfittando dello stato in cui si trovavano di norma i suoi interlocutori. In tre anni, dal 2009 al 2012, i casi accertati sono oltre cinquanta. Per questo motivo il personale della sezione di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Torre Annunziata, coadiuvato dai carabinieri della stazione di Lettere ha eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di G.D.R., 31enne indagato per il reato di concussione continuata.
L’uomo, titolare dell’impresa individuale, affidatario dei servizi cimiteriali per conto del Comune, durante l’esumazione di resti mortali, approfittando dello stato d’animo e della condizione psicologica dei suoi interlocutori, avrebbe prospettato la necessità del versamento di somme di denaro già riconosciutegli dal Comune (attraverso il pagamento di un bollettino di 100 euro).
Avrebbe anche omesso di informare i aprenti dei defunti dell’effettivo costo della speciale cassetta di zinco per celletta-ossario (40 euro) come previsto da un’apposita delibera di consiglio comunale del 2006. Le indagini hanno consentito di accertare oltre cinquanta episodi avvenuti tra il 2009 e il 2012 nei quali Di Riso avrebbe ottenuto somme di denaro per attività connesse alle sue funzioni di titolare della ditta affidataria dei servizi cimiteriali per il comune di Lettere.
In questa indagine, sostiene il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata facente funzioni, Raffaele Marino, “per la prima volta nel circondario di questo ufficio è stata applicata dal gip la nuova legge anticorruzione entrata in vigore lo scorso 28 novembre, in cui è previsto il nuovo delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità”.