“Tu si femmena e te sta zitta”, il Pd solidale con Teresa Cerchiello

di Redazione

Cesa – Il segretario cittadino del Pd di Cesa, Antonietta De Michele, e la presidente del Consiglio comunale di Cesa, Erika Alma, esprimono solidarietà alla presidente del Consiglio comunale di Grazzanise, Teresa Cerchiello, “per le triviali esternazioni a lei rivolte durante l’esercizio del suo ruolo pubblico”. Alla giovane esponente del Pd grazzanisano, infatti, è stato detto: “Tu si femmena e te sta zitta” (“Tu sei donna e devi restare zitta”).

“Questo increscioso episodio – continuano De Michele e Alma – conferma, purtroppo, che il pregiudizio sessista nei confronti delle donne impegnate in politica è sempre ‘in agguato’ e che spesso si cela dietro un perbenismo puramente di facciata”. “Sappiamo che il lavoro da fare per estirpare questa gramigna culturale è ancora tanto, ma noi continueremo a farlo insieme a tutte le donne che hanno deciso di impegnarsi in politica e che, quotidianamente, lavorano per il bene comune”, concludono.

La Cerchiello, intanto, sul suo profilo Facebook ha così commentato la vicenda: “…poi c’è qualcuno che si erge a grillino (a cui forse carica ‘l’arma’ qualcuno votato alle regionali che proprio grillino non è) che vorrebbe misurare il peso politico del mio partito, da sempre il Partito Democratico, del Presidente De Luca, degli europarlamentari Nicola Caputo e Pina Picierno e Rosaria Capacchione e le loro azioni per il territorio. Quel qualcuno allo stesso tempo è stato candidato con Zinzi, elettore di Caldoro che tanto bene hanno fatto alla nostra terra (in ultimo i benefici di cui tanti comuni non stanno usufruendo per il mancato utilizzo dei fondi Europei, esempio locale la rete idrica di Brezza). La classica storiella del nuovo che avanza. Poi nel 2015 mi rendo conto che il problema dell’uguaglianza di genere non è per nulla risolto. A inizio 2014 un uomo mi disse: ‘……..tu sei donna e di Brezza’, dopo la delusione per le affermazioni sessiste né sono uscita più forte; oggi mi han detto: ‘Tu si femmen e te sta zitt’. Dopo l’incazzatura iniziale ho riso pensando che siamo nel 2015 e no nel 1615. Né il PD né la dignità delle donne sono in discussione. Io vado avanti, corretemi dietro”. 

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