Crollo Università, i commercianti: “Perché non si chiude l’intero lato della strada?”

di Livia Fattore

Aversa – “La chiusura dei nostri negozi senza che venga chiuso anche questo lato di via Roma è praticamente inutile”. A parlare i titolari degli otto esercizi commerciali ubicati al piano terra dello stabile dove nella serata di giovedì scorso, al secondo piano, è crollato un solaio provocando la morte dell’operaio 41enne Luciano Palestra, originario di Cercola, ma residente a Massa di Somma, che vi stava lavorando insieme ad un collega rimasto illeso. “Se il pericolo – affermano i commercianti – è quello di crollo, qualcuno ci deve spiegare perché come si teme per la nostra incolumità non si tema anche per quella di quanti transitano davanti ai nostri negozi”.

I titolari degli esercizi commerciali, dopo aver evidenziato che il loro interesse è quello di fare in modo che vi sia in tempi brevissimi un effettivo sopralluogo tecnico con il quale si definisca lo stato dei luoghi e il conseguente da farsi, ricordano come tra imprenditori e collaboratori siano poco meno di una trentina le famiglie colpite economicamente con alcuni imprenditori che hanno già messo in stand-by i lavoratori.

L’ordinanza di chiusura giunta dal comune di Aversa prende le mosse da una comunicazione del comandante provinciale dei vigili del fuoco ingegnere Domenico De Bartolomeo nella quale, tra l’altro, dopo aver evidenziato l’inagibilità, si legge “Il ripristino dell’agibilità potrà avvenire, per quanto di competenza e fatte salve le determinazioni della Procura della Repubblica, previa esecuzione dei lavori previsionali di messa in sicurezza delle strutture orizzontali dei locali adiacenti alle unità commerciali con puntellatura di sostegno da cielo a terra e centinatura delle volte. Non si ritiene necessaria, in relazione al crollo verificatosi, la chiusura del Sagrato della Chiesa dell’Annunziata”.

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