Orta di Atella – Domenica 15 novembre, alle ore 18, nella sede del “Centro Studi Massimo Stanzione” di Orta di Atella, in via Mazzini 11, verrà presentato il libro del professor Sergio Tanzarella, “La Grande Menzogna”, edito da Dissensi 2015.
Tanzarella è ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli e professore invitato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Coautori sono Valerio Gigante, docente di lettere presso i licei e collaboratore di “Micromega”, e Luca Kocci, insegnante di italiano e storia nelle scuole superiori e collaboratore del quotidiano “Il Manifesto”. Relatori della serata saranno il professor Luigi Mozzillo, docente di Filosofia al Liceo Scientifico “Fermi” di Aversa e presso la Facoltà Teologica di Capua, e il professor Salvatore Rainone, preside. Modererà gli interventi il dottor Alessandro Di Lorenzo, direttore del Centro Studi.
Il libro si pone come un controcanto nella retorica nazionalista degli anni venti, contro quell’enfatica retorica della vittoria della Prima Guerra Mondiale che ci vide contrapposti all’Impero Austro-Ungarico. Dopo il 1918, a conclusione del primo conflitto mondiale, si assistette ad una fioritura, su tutto il territorio nazionale, di lapidi, monumenti, obelischi e statue, per commemorare i caduti in guerra. I monumenti sono per lo più verticali, spesso turriti o sormontati da aquile, per simboleggiare la vittoria ed esaltare quel sentimento nazionalista invocato dalla nascente dittatura fascista.
Quest’operazione mediatica ebbe un forte impatto psicologico sulle masse, che ben presto dimenticarono il sacrificio e le sofferenze che dovettero subire i soldati al fronte. L’eroismo e la gloria soppiantarono il dolore e la morte. Il regime fascista introdusse, con una circolare ministeriale, la nascita dei Viali della Rimembranza, vere e proprie “Selve Votive”, dove gli alberi simboleggiavano i caduti in guerra. L’obiettivo era di suscitare nelle nuove generazioni l’esempio della “santa emulazione degli eroi”.
Uno degli esempi più eclatanti è il monumento alla Vittoria di Bolzano dell’arch. Marcello Piacentini, che suggellava così il confine della patria al Brennero. Il libro di Tanzarella si propone di rompere l’aurea di religione laica con la quale è stato avvolto il primo conflitto mondiale e ridare un senso vero all’orrore che da esso venne generato. Giovani fiori violati e condotti all’irrimediabile corsa verso la morte! Questi giovani soldati dovettero subire sofferenze di ogni genere, che spesso provenivano anche dalla parte amica. Quest’opera rende così più visibile, se ce ne fosse ancora bisogno, l’insana logica che pervade tutte le guerre.
La serata sarà aperta dai saluti dei presidenti della Socìetas: Riccardo Acri, Teresa Maiello, Zaccaria Del Prete, e ripresa dalle telecamere di Atella-Tv, media partner dell’evento.