Di Santo: “Non accetto lezioni di oratoria da Savoia e Del Prete”

di Redazione

Eugenio Di SantoSANT’ARPINO. “Tutto pensavo potesse accadermi nella mia esperienza politica, tranne che prendere lezioni di oratoria dal mio predecessore Giuseppe Savoia e dal capogruppo di minoranza Elpidio Del Prete”.

Usa l’arma dell’ironia il primo cittadino di Sant’Arpino, Eugenio Di Santo, per rispondere alle ultime dichiarazioni dei consiglieri di opposizione.

“Davvero trovo stupefacente – dichiara il sindaco Di Santo – che a criticare il mio modo di esprimermi siano stati il Savoia le cui perfomances oratorie, dopo quindici anni di discorsi in pubblico, sono ancora ricordate (e non in termini brillanti) dai santarpinesi, e il suo vice Del Prete, passato alla storia durante la passata consiliatura per non aver proferito alcun discorso in nessuna sede istituzionale o politica che fosse. Dopo la sconfitta elettorale dell’aprile 2008, ‘miracolosamente’ il Del Prete ha riacquisito, anzi ha acquisito, la favella. Evidentemente il passaggio dalla maggioranza all’opposizione gli ha fatto bene, o più presumibilmente l’aver perso posizioni sia personali che oggettive, e alcune paure, gli hanno, come si suol dire, sciolto la lingua. Inviterei, dunque, questi due signori a lasciar perdere questa strada, anche perché per raggiungere i picchi di scarsità oratoria del Savoia e di mutismo di Del Prete devo farne ancora di strada”.

In merito alla richiesta dei due consiglieri di minoranza sull’opportunità di tenere un confronto pubblico, Di Santo ritiene che, anche in questo caso, hanno “toppato”. “Il sottoscritto – afferma il sindaco – e l’intera coalizione che lo sostiene chiese di potersi confrontare con i propri avversari politici già nel lontano 2 febbraio 2008, richiesta rispedita al mittente da Savoia e soci, che più tardi di due mesi or dopo persero il faccia a faccia più importante: quello elettorale. È stato quello il vero confronto e cari amici della minoranza, mi dispiace per voi, ma i santarpinesi hanno premiato le nostre idee. E se vogliamo fare un paragone fra le ultime due esperienze amministrative vi invito, semplicemente, a confrontare quanti cittadini partecipano con entusiasmo alle manifestazioni dell’amministrazione da me guidata e quanti pochi erano quelli che prendevano parte alle vostre. Questo è un altro confronto che state perdendo clamorosamente”.

Tornando nel merito della vicenda Ecoatellana, Di Santo, rivolgendosi sempre a Savoia e Del Prete, dice che “è inutile, oltre che scorretto, chiedere il confronto dopo aver adito le vie legali. Una volta messi in mezzo gli avvocati, e abbandonato il piano politico, non può esserci alcun tipo di dialettica. E proprio questa vicenda ha finito col vedere riconosciute le ragioni che erano alla base delle nostre richieste di documentazione avanzate nella passata consiliatura. Noi non siamo ricorsi ai giudici, nonostante voi non ci avete mai dato uno straccio di carta. L’attuale amministrazione già vi aveva dato la gran parte della documentazione richiesta prima del ricorso al Tar e prima della sentenza vi aveva fornito anche parte restante, dimostrando – conclude Di Santo – che ci agisce in maniera trasparente e nel rispetto della legalità, come noi, non ha nulla da temere e da nascondere”.

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