Parigi – Valeria Solesin è morta. A confermarlo, dopo le prime notizie ufficiose, il padre della 28enne studentessa veneziana che si trovava al Bataclan di Parigi durante gli attentati di venerdì sera. “Nostra figlia è morta, abbiamo la certezza ma manca solo per motivi burocratici l’ufficialità”, fa sapere il padre Alberto.
“Purtroppo Valeria è morta”, aveva riferito in mattinata Corrado Ravagnani, padre del fidanzato di Valeria. La ragazza era priva di documenti e probabilmente non era in grado di comunicare o farsi identificare, sempre che le sue condizioni fisiche lo permettevano. A dirlo è l’amica che ha dato notizia della scomparsa sui social media seguendo le indicazioni dei genitori della ragazza originaria del centro storico di Venezia.
Valeria si trovava a Parigi da quattro anni per studio, laureatasi in tempi a Trento, era una ricercatrice apprezzata sul piano accademico tanto da aver fatto una rapida ed apprezzata carriera. “Valeria era una persona, una cittadina e una studiosa meravigliosa. – ha detto la madre, Luciana Milani – Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva”.
Su Twitter il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha espresso il suo cordoglio: “A nome mio personale e di tutta la città di Venezia esprimo il cordoglio più profondo per la morte di Valeria Solesin”. Il primo cittadino associa al tweet gli hashtag #ValeriaSolesin e #preghiamoassieme.
Sta bene, invece, Laura Apolloni, altra ragazza italiana ferita nell’attacco al Bataclan da un proiettile alla spalla destra. “E’ stata operata e sta bene, anche se molto scossa”, ha detto il console italiano a Parigi, Andrea Cavallari.
Intanto, diversi Paesi sono in difficoltà per il riconoscimento delle vittime, molte delle quali hanno perso i documenti cercando di fuggire agli attacchi. Finora, ha riferito il premier francese Manuel Valls, sono stati identificati 103 corpi delle 129 vittime delle stragi di Parigi.