Caso Metrojet, capo servizi segreti russi conferma: “Fu attentato”

di Stefania Arpaia

Mosca – L’aereo Metrojet, l’Airbus A321 in volo da Sharm el Sheikh a San Pietroburgo che si è schiantato nel Sinai dopo circa 20 minuti di volo, non precipitò per problemi al motore ma per un attacco terroristico. A confermalo è il capo dei servizi segreti russi, Aleksandr Bortnikov.

Da Mosca fanno sapere che sarebbe stato un ordigno a provocare la tragedia del 31 ottobre. Alcune tracce di esplosivo straniero è stato trovato sui resti dell’airbus. Secondo gli investigatori potrebbe essere stata una bomba artigianale contenente 1,5 chilogrammi di tritolo a provocare l’esplosione in cui morirono 224 persone, 217 passeggeri 7 membri dell’equipaggio.

In mattinata media internazionali hanno diffuso la notizia dell’arresto, da parte delle autorità egiziane, di due impiegati dell’aeroporto di Sharm el-Sheikh sospettati di aver aiutato gli attentatori che avrebbero piazzato un ordigno sull’aereo russo. Ma l’agenzia Mena, citando fonti del ministero dell’Interno, ha fatto sapere che l’Egitto ha smentito, definendo la notizia “falsa e priva di fondamento”.

Putin: “Chiedo a tutti i servizi speciali di trovare i responsabili di questo atto terroristico. Li cercheremo in ogni posto del pianeta e li puniremo. Contiamo sull’aiuto dei nostri alleati. Non abbiamo dimenticato nulla e nessuno, l’uccisione di nostri cittadini nel Sinai è uno dei più sanguinosi crimini come numero di vittime: non asciugheremo le lacrime dalla nostra anima e dal nostro cuore, ciò che è successo rimarrà con noi per sempre, ma – ha ribadito il leader russo – non ci impedirà di trovare e punire i criminali”. 

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha poi aggiunto che il presidente russo “ha ordinato ai servizi speciali” russi “di eliminare” le persone responsabili dell’attacco terroristico. Prevista una ricompensa di 50 milioni di dollari a chi fornisce informazioni utili per risalire ai responsabili dell’attentato.

Intanto, il ministero dell’Aviazione civile egiziano avverte: “Le autorità russe non hanno informato ufficialmente l’Egitto sulle prove che confermerebbero che l’esplosione dell’aereo russo in Sinai sia stata causata da un atto terroristico e la Commissione ufficiale di inchiesta non ha trovato alcuna prova a tale proposito”.

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