Camorra, arrestato il capoclan latitante dei “Muzzoni”

di Redazione

 CASERTA. I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Caserta hanno posto fine alla latitanza di Giovanni Esposito, 49 anni, capo dell’omonimo clan detto “dei Muzzoni”.

L’uomo, latitante da circa 13 anni, è stato rintracciato nella frazioneRongolise di Sessa Aurunca (Caserta), lungo la strada provinciale Sessa Lauro, dove si nascondeva in compagnia di una donna di 51 anni, Carmela Romanelli,e del figlio Biagio, 25 anni, anch’egli ritenuto affiliato al clan, entrambi arrestati per favoreggiamento personale.L’immobile in cui si nascondeva il latitante era in uso alla donna.

Al momento della cattura Esposito, inserito nell’elenco dei latitanti più ricercati, ha tentato la fuga ma è stato prontamente bloccato dai militari dell’Arma che avevano preventivamente cinturato l’abitazione.

Durante la perquisizione domiciliare i carabinieri ha rinvenuto nella disponibilità di Esposito una pistola, marca Bernardelli, calibro 9, con inserito un caricatore con nove proiettili, pronta all’uso. Inoltre, all’interno di un borsone, occultato nella camera da letto, c’erano 41 colpi, oltre a due fondine, di cui una ascellare.

Giovanni Esposito

Biagio Esposito

Sul luogo dell’arresto sono intervenuti il comandante della Legione Carabinieri Campania, generale di divisione Carmine Adinolfi, che ha espresso vivissima gratitudine per l’elevata professionalità dei militari, eil maggiore Alfonso Pannone, comandante del reparto operativo di Caserta.

L’OMICIDIO DEL 1993. Espositoera stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Castrese Di Tora, ucciso nel marzo del 1993 in un bar di Sessa Aurunca: i killer fecero stendere sul pavimento del locale il proprietario e i clienti, poi spararono contro il pregiudicato uccidendolo. Nei suoi confronti erano state emesse altre cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere per vari reati (associazione camorristica, rapina, ricettazione, ed altro) tutti aggravati dall’avere agito per conto del clan.

VIDEO

IL CLAN.

Il clan dei Muzzoni di Sessa Aurunca fa parte di quella che è stata definita la confederazione dei Casalesi. A capo della cosca c’era MarioEsposito, detenuto in regime di 41 bis. La cosca era gestita anche da Gaetano Di Lorenzo, arrestato in Spagna dopo una lunga latitanza e anch’egli, ma solo di recente, sottoposto in regime di carcere duro. “Dopo l’ala stragista del clan dei Casalesi, guidata da Giuseppe Setola – ha detto il pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Catello Maresca – il clan dei Muzzoni può essere considerato il più efferato tra quelli attivi nel Casertano”. “I numerosi arresti messi a segno dalle forze dell’ordine, sotto il coordinamento della magistratura – ha aggiunto il magistrato che ha coordinato le operazioni per l’arresto di Michele Zagaria – hanno accresciuto il suo peso criminale. Con i suoi 13 anni di latitanza può essere inserito a pieno titolo tra i boss in fuga che hanno goduto di un’articolata ed efficiente rete di appoggi”.

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