Bruxelles: caccia a Salah Abdeslam, trovata Bmw. Perquisita casa dello zio

di Stefania Arpaia

Bruxelles – E’ ancora assediata dalle forze dell’ordine la città di Bruxelles, in particolare la Grand Place, considerata uno dei principali obiettivi sensibili che potrebbero essere colpiti dal terrorista ancora in fuga, Salah Abdeslam.

Sedici le perquisizioni avvenute nella notte tra domenica e lunedì, mentre 5 persone sono state arrestate in mattinata. Perquisita anche la casa dello zio di Salah. Controlli in corso per verificare se i fermati possono avere avuto contatti con terroristi. In nessuna abitazione sono stati rinvenuti armi o esplosivi.

“La minaccia rimane seria e imminente, e spinge il Paese a restare blindato”, fanno sapere fonti di polizia, che sottolineano come i controlli stiano diventando sempre più ferrati in seguito alle 26 perquisizioni avvenute negli ultimi giorni che hanno permesso di arrestare individui “collegati” agli attentati di Parigi.

Intanto, la Bmw che si sospettava fosse condotta dal ricercato nei dintorni di Liegi è stata ritrovata a Rocourt. La notizia è stata diffusa dal sito di Rtl affermando che il veicolo, contrariamente a quanto riferito ieri da altri media, non è entrato sull’autostrada E40 in direzione della Germania. Il procuratore Eric Van der Sypt ha fatto sapere che l’auto sfuggita ai controlli di polizia “non ha legami con le ricerche di Salah Abdeslam”. 

“Il lavoro non è ancora finito – ha detto il ministro dell’Interno belga, Jan Jambon – si cercano molteplici sospetti, è per questo che abbiamo messo in campo una simile concentrazione di risorse”.

Le operazioni coordinate della polizia sono scattate nel tardo pomeriggio di domenica. Le forze speciali hanno chiuso un ampio perimetro vicino alla Grand Place, sono entrati in un hotel Radisson poco distante, e hanno compiuto azioni a Etterbeek, Molenbeek, Jette, Anderlecht, Forest, Woluwe. 

L’allerta è ancora al livello 4 e resta massima. “Ci hanno detto di rimanere nel ristorante, nella sala interna – riferisce un testimone che era in un locale nella piazza centrale – Poi improvvisamente ci hanno detto che potevamo andare via ma dovevamo tornare nelle abitazioni e negli hotel e non restare per strada”. Chiusa la metropolitana e i negozi. Aperti gli uffici pubblici.

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