Aversa – Cinquecento giovani. Tante erano le persone presenti quando, nel fine settimana scorso, carabinieri, guardia di finanza, polizia e vigili urbani, insieme ad alcuni vigili del fuoco, si sono presentati all’ingresso di una discoteca allestita a piano terra del parcheggio multipiano ubicato accanto alle mura perimetrali dell’ospedale “San Giuseppe Moscati”, in via Gramsci, ad Aversa.
Le forze dell’ordine stavano effettuando un servizio interforze, di quelli voluti direttamente dal prefetto di Caserta, Arturo De Felice, oramai quasi un’abitudine nei giorni della movida aversana ed hanno scelto di controllare il locale stante la grande massa di giovani presenti. Un sopralluogo soprattutto tecnico, durante il quale c’era da verificare anche la presenza di presidi per l’incolumità dei presenti come, ad esempio, le uscite di sicurezza o i dispositivi antincendio, da qui la presenza anche dei vigili del fuoco del locale distaccamento.
Una volta dentro al locale, senza allarmare i numerosi presenti, gli agenti hanno potuto accertare che la discoteca, sebbene completa di tutto punto, con tanto di effetti speciali e luci straboscopiche, non era in possesso di alcun tipo di permesso o di autorizzazione. Il locale è risultato essere di proprietà di un’immigrata bulgara residente a Mugnano di Napoli, che lo gestisce insieme ad alcuni connazionali.
A seguito dei controlli che hanno accertato l’assenza di qualsiasi tipo di autorizzazione amministrativa, gli agenti della polizia municipale, coordinati dal comandante Stefano Guarino, nella mattinata di ieri hanno effettuato la notifica di chiusura del locale a tempo indeterminato.
L’attività di controllo verrà replicata, come oramai consuetudine, anche nel prossimo fine settimana, quando le strade e i locali della città normanna si popolano con centinaia di giovani provenienti non solo dall’Agro, ma anche dal Napoletano.
Non è la prima volta che nell’ambito della movida aversana vengono adottati provvedimenti di chiusura di discoteche. In precedenza, due anni or sono, ne era stata chiusa una al confine con Teverola, all’altro capo della città.