NAPOLI.E uscito nelle librerie Come nuvole nere, il nuovo libro del giornalista Raffaele Sardo. Edito da Melampo, racconta di storie di 24 vittime innocenti, rievocate attraverso i familiari.
IL LIBRO. Una Campania inquieta e violenta. Questo libro ne racconta la storia contemporanea attraverso gli occhi e la memoria di chi ne è stato travolto: giornalisti, magistrati, poliziotti, guardie carcerarie e semplici cittadini, prima vittime di fatti tragici, poi infangati o dimenticati. Storie di vittime innocenti della camorra, del terrorismo, del dovere. Storie di uomini coraggiosi. Di familiari lasciati soli che ne hanno raccolto il testimone trasformando il dolore in impegno civile. I racconti compongono così un mosaico di resistenza civile, diverso dalla cronaca e dalla storiografia ufficiale. Restituiscono uno spaccato di unItalia ferita ma che reagisce, consapevole, coraggiosa e responsabile. UnItalia rimasta per anni ai margini ma con la piccola presunzione di far diventare le sue testimonianze storia nazionale. Un libro crudo e partecipe, che narra la quotidianità della violenza e canta la normalità delle sue vittime, sottraendole sia alloblio, sia alla retorica del martirio. E che non può lasciarci indifferenti.
Nella presentazione del volume, prodotto con la collaborazione della Fondazione Polis, Nando Dalla Chiesa scrive: Sono microstorie che parlano di esistenze innocenti, povere o benestanti. Di cittadini per bene che chiedono solo di potere svolgere serenamente il proprio lavoro. O di servitori dello Stato, che, magari in solitudine, si fanno carico dei mali sociali pagando a volte il prezzo di complicità indecenti. Il fatto è che alla fine la quantità delle microstorie finisce per comporre un mosaico sconvolgente; che assume il respiro della storia grande, di quella che si studia o si dovrebbe studiare a scuola. Così che vi si trova la narrazione impietosa dei costumi civili, delle vittime indigenti beffate cinicamente da un partito politico, del terrorista vigliacco che veste i panni ministeriali per avvicinare e colpire i suoi bersagli, della famiglia a cui lautorità pubblica consiglia di non chiedere giustizia nei tribunali. O la narrazione sociale di un sud che sforna illegalità a getto continuo ma rinsangua pure senza fine le file di chi la legalità difende ogni giorno, pagando prezzi altissimi. Dalle microstorie alla storia, dunque, se solo si vuole leggere attraverso la trama dei singoli racconti. Bisogna essere grati alla Fondazione Polis per avere concepito questo progetto, unito da un filo diretto alla memoria di un giornalista coraggioso ormai diventato simbolo per le nuove generazioni, Giancarlo Siani .
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La prefazione del volume è di Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista de Il Mattino, ucciso il 23 settembre del 1985:
Quello che proprio non sopporto oggi dopo tantissimi anni, ventisette, è che Giancarlo, mio fratello, venga dimenticato, che possa diventare solo un nome, uno dei tanti. E con Giancarlo le oltre 300 vittime innocenti della criminalità in Campania. ( ) È un libro che riapre ferite, pieno di dolore e sofferenza, e il bravo Raffaele Sardo ha saputo raccogliere con discrezione e fedeltà le storie che noi tutti gli abbiamo raccontato. Mai avrei immaginato, quando Raffaele venne da me con il suo registratore per ascoltare la vita di Giancarlo dalla mia voce, che dopo pochi minuti il mio viso iniziasse a rigarsi di lacrime, che le mie parole si interrompessero, che il pianto diventasse irrefrenabile. Eppure in passato avevo parlato spesso di Giancarlo, avevo raccontato la sua vicenda a migliaia di ragazzi; ma quella sera le domande di Sardo hanno fatto riaffiorare un dolore che sta lì, e basta poco per riportarlo a galla. E so bene che è stato lo stesso per tutti gli altri racconti, per tutti gli altri familiari ( ).
I PROTAGONISTI DELLE STORIE. Sono microstorie che parlano di esistenze innocenti, povere o benestanti. Di cittadini per bene che chiedono solo di potere svolgere serenamente il proprio lavoro. O di servitori dello Stato, che, magari in solitudine, si fanno carico dei mali sociali pagando a volte il prezzo di complicità indecenti. Il fatto è che alla fine la quantità delle microstorie finisce per comporre un mosaico sconvolgente; che assume il respiro della storia grande, di quella che si studia o si dovrebbe studiare a scuola. Così che vi si trova la narrazione impietosa dei costumi civili, delle vittime indigenti beffate cinicamente da un partito politico, del terrorista vigliacco che veste i panni ministeriali per avvicinare e colpire i suoi bersagli, della famiglia a cui lautorità pubblica consiglia di non chiedere giustizia nei tribunali. O la narrazione sociale di un sud che sforna illegalità a getto continuo ma rinsangua pure senza fine le file di chi la legalità difende ogni giorno, pagando prezzi altissimi. Dalle microstorie alla storia, dunque, se solo si vuole leggere attraverso la trama dei singoli racconti. Bisogna essere grati alla Fondazione Polis per avere concepito questo progetto, unito da un filo diretto alla memoria di un giornalista coraggioso ormai diventato simbolo per le nuove generazioni, Giancarlo Siani .
La prefazione del volume è di Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista de Il Mattino, ucciso il 23 settembre del 1985: Quello che proprio non sopporto oggi dopo tantissimi anni, ventisette, è che Giancarlo, mio fratello, venga dimenticato, che possa diventare solo un nome, uno dei tanti. E con Giancarlo le oltre 300 vittime innocenti della criminalità in Campania. ( ) È un libro che riapre ferite, pieno di dolore e sofferenza, e il bravo Raffaele Sardo ha saputo raccogliere con discrezione e fedeltà le storie che noi tutti gli abbiamo raccontato. Mai avrei immaginato, quando Raffaele venne da me con il suo registratore per ascoltare la vita di Giancarlo dalla mia voce, che dopo pochi minuti il mio viso iniziasse a rigarsi di lacrime, che le mie parole si interrompessero, che il pianto diventasse irrefrenabile. Eppure in passato avevo parlato spesso di Giancarlo, avevo raccontato la sua vicenda a migliaia di ragazzi; ma quella sera le domande di Sardo hanno fatto riaffiorare un dolore che sta lì, e basta poco per riportarlo a galla. E so bene che è stato lo stesso per tutti gli altri racconti, per tutti gli altri familiari ( ).
I PROTAGONISTI DELLE STORIE.Antonio Marino.Accadde di giovedì
Giovanni Pomponio.A quattro giorni dalla pensione
Pasquale Polverino.Viveva per la famiglia
Raffaele Iozzino.Di scorta ad Aldo Moro
Girolamo Tartaglione.Il piccolo Cicerone
Alfredo Paolella.Lutopia di un carcere più umano
Antonio Esposito.Nel nome del padre
Nicola Giacumbi.Credeva nello Stato
Pino Amato.Il politico che dialogava con i comunisti
Pasquale Russo.Quella mattina al mercato
Mena Morlando.La ragazza che ballava di domenica
Mariano Mellone e Francesca Moccia.Morti per caso
Luigi Carbone e Mario Cancello.Era solo per dovere
Ciriaco Di Roma.Alla ricerca dei neofascisti
Ciro Capobianco.Ventun’anni e un giorno
Andrea Mormile.Vendetta
Antonio De Rosa.Tutta colpa del giubbino
Ignazio De Florio.Una morte senza senso
Mario Diana.Quei 400 metri di polvere e di fango
Giancarlo Siani.Cronista libero
Vittorio Esposito.Poliziotto per la vita
Mario Ferrillo.E’ passata una nuvola nera
L’AUTORE. Raffaele Sardo, giornalista, ha scritto:Nogaro. Un Vescovo di frontiera(1997);È marzo, la primavera sta per arrivare(2004);Al di là della notte(2010). Con Melampo editore ha pubblicatoLa Bestia. Camorra. Storie di delitti, vittime e complici. Ha collaborato con diversi quotidiani nazionali tra cuilUnità, il manifesto,ilfattoquotidiano.ite con il programma RaiAnno Zero. Attualmente firma sula Repubblica.