Decreto cancella reato immigrazione clandestina: caos in governo

di Stefania Arpaia

Roma – E’ diviso il governo in seguito alla presentazione del decreto, fortemente sostenuto dal ministro Orlando, che prevede l’eliminazione del reato di immigrazione clandestina che eliminerebbe l’ammenda, lasciando in vigore solo l’allontanamento dal Paese.

Il reato fu inserito durante il governo Berlusconi, 7 anni fa, quando Alfano era ministro della giustizia. Il Testo unico in questione prevede il pagamento di una multa che va dai 5mila ai 10mila euro, o da 1 a 5 anni di reclusione.

A voler fortemente il nuovo decreto la commissione Giustizia della Camera e il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti. Contrari il Ncd e la Lega nord.

Si tratta dell’articolo 10bis del testo unico sull’immigrazione del 1998, la famosa Turco-Napolitano, emendato però dal decreto sicurezza del 2009.

Il nuovo decreto proposto dal ministro della giustizia Andrea Orlando si compone di 12 articoli ma quello che più fa discutere è l’articolo 4 “modifiche in materia di disciplina dell’immigrazione”. 

Alfano: “Non c’è un cessato allarme che potrebbe giustificare il ripiegamento sul reato, c’è semmai un’emergenza forte, rispetto alla quale non è politicamente opportuno retrocedere”.

Secondo altri, la sua cancellazione sarebbe invece utile soprattutto in ambito giuridico. Il reato di immigrazione clandestina infatti costituirebbe in molti casi un limite alle indagini, soprattutto in caso di trafficanti di uomini.

“Sia trasformato in illecito amministrativo il reato di immigrazione clandestina – ha fatto sapere la Commissione Giustizia – La trasformazione del reato in illecito amministrativo non inciderebbe sulla funzione preventiva di deterrente della sanzione, ma avrebbe il pregio di consentire alla magistratura di interrogare i soggetti entrati in Italia clandestinamente senza considerarli indagati, ma come vittime del reato di traffico di esseri umani”.

Il via libera al decreto è slittato alla prossima settimana.

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