Roma – E’ lutto nel mondo del cinema in seguito alla morte di Ettore Scola, regista di grandi capolavori come “C’eravamo tanto amati” e “La Terrazza”.
La sua carriera iniziò negli anni Quaranta con la collaborazione a trasmissioni e varietà per la radio e la neonata televisione, ma già a metà degli anni Cinquanta il cinema finì per prendere il sopravvento e lavorò come sceneggiatore collaborando con Age e Scarpelli, per film come “Un americano a Roma” (1954), “La grande Guerra” (1959) e “Crimen” (1960) e poi con il passaggio dietro la macchina da presa. L’esordio alla regia è del 1964 con il film “Se permette parliamo di donne” scritto con l’amico Ruggero Maccari e interpretato da Vittorio Gassman, che insieme a Nino Manfredi e Marcello Mastroianni sarà uno degli attori preferiti da Scola.
Il primo successo fu “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?” con Alberto Sordi, Nino Manfredi, Bernard Blier, una critica all’arroganza degli italiani benestanti nei confronti del Terzo Mondo. Il film fu il campione di incassi della stagione ’68-’69.
I film che seguirono, “La famiglia”, “La cena”, “Concorrenza sleale”, lo hanno consacrato come uno dei maestri della commedia italiana. A chiudere la sua carriera un documentario “Ridendo e scherzando” con cui le figlie, Paola e Silvia, lo hanno restituito nella sua complessità di regista, artista e padre.
Scola è morto a 84 anni nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma.