SANTARPINO. Un Consiglio comunale, quello di ieri sera, caratterizzato da tre elementi: il primo, una costante ormai, è il ruolo che il Presidente del Consiglio si è auto assegnato.
Lo si legge in una nota del Pd.
Fare da cane da guardia alla maggioranza invece di essere il garante di tutti i consiglieri. Un esempio di tale atteggiamento è perfino il capovolgimento della logica conseguenza dellespressione di voto dei consiglieri sugli argomenti in discussione e poi posti al voto finale. Non più il canonico invito chi è a favore, chi è contrario, chi si astiene, che, per esigenza di bottega diventa chi si astiene, chi vota contro, chi vota a favore. Il secondo elemento è lo stato confusionale della maggioranza al punto che su più di un argomento era difficile comprendere di cosa si stesse discutendo e cosa si dovesse votare!Il terzo, anche questo ormai una costante, è il ruolo del Sindaco che ad un anno e più del suo mandato resiste nellinvidiabile capacità di non esprimere mai una opinione su almeno uno degli argomenti di cui si discute. Infine, ed è stata la cosa più vergognosa, di fronte alla presa datto della sentenza che reintegrava il consigliere Elpidio Maisto dopo 15 mesi di purgatorio, neanche una parola di benvenuto! E si è perfino impedito di farlo al gruppo del Pd, non consentendogli di leggere il documento, che integralmente si riporta: Su questo argomento credo che non si debbano spendere molte parole. In primo luogo desidero esprimere un forte ringraziamento al consigliere Elpidio Arena che, ancora una volta, se ve ne fosse stato bisogno, ha dato una lezione ed una dimostrazione di rispetto e di spirito di servizio verso le Istituzioni e di attaccamento ai valori di coerenza e di impegno politico. A Maisto, invece, il benvenuto e la certezza che saprà non far rimpiangere il collega ed amico Elpidio Arena. Siamo convinti che il consigliere Maisto è in credito di forti scuse, soprattutto da parte di chi siede nei banchi della maggioranza. Una maggioranza consapevole di vivere una perenne contraddizione, oltre che mala fede, in materia di incompatibilità.Specialmente da parte di chi,allinterno della maggioranza, ha un incompatibilità, certamente morale, che pende come una spada di Damocle (oltre 200mila euro – condominio DI.SA -) sulla testa della collettività di SantArpino. Spero che il Consiglio tutto avvertirà il bisogno di porgere al collega Elpidio Maisto le scuse, per il ritardo con il quale gli è stato riconosciuto un sacrosanto e legittimo diritto democratico. Come pure, in questAula, nel porgergli le scuse, sicuramente qualcuno della maggioranza dovrebbe anche arrossire per la vergogna per avere giocato in maniera scorretta sulla pelle di Maisto e con i soldi dei contribuenti santarpinesi.