NAPOLI. “Io sono io. Ho imparato dalla scuola di Del Bosque, Sacchi e Maturana. Non cambio pelle. Ho vinto dieci titoli in carriera: si può purché ci siano rispetto e disponibilità. Mi arrabbio anch’io, ma so dove posso arrivare”.
Parole di Rafa Benitez, intervistato dalla ‘Gazzetta dello Sport’ alla vigilia di una stagione che per ilNapolipotrebbe riservare delle belle sorprese. “Scudetto e Champions? Non è difficile sostenere una sfida del genere, basta credere nel lavoro. Con passione”, sottolinea il tecnico spagnolo, secondo cuiNapoli”è un progetto che guarda lontano. E se prendiamo giocatori lo facciamo per garantire basi solide nel tempo”. “Mazzarri – continua Benitez – dice che ilNapoliha tutto per vincere lo scudetto? L’Inter deve puntare allo scudetto fin dal primo giorno”.
Elogi per Hamsik (“Può diventare come Gerrard e Lampard“), nessuna replica a Mourinho che ha minimizzato il trionfo in Europa League col Chelsea (“Penso solo alla mia squadra”) e una sfida alla Juve: “L’ho battuta col Liverpool (2-1 nei quarti di Champions il 5 aprile 2005, ndr), bella soddisfazione. Loro sono in vantaggio ora. Ci sono anche altre squadre competitive, ma noi dobbiamo stare in gruppo. La Juve è forte e può essere ancora più forte: noi stiamo lavorando”.
Inevitabile parlare del passato, non felice, con l’Inter, verso cui non nutre alcun rancore: “Al 100 per cento dico di no. Anche se mi dissero che avrebbero preso giocatori. E invece zero acquisti. Hanno venduto anche Balotelli per far cassa. Non porto rancore. Ricordo solo che in 5 mesi ho vinto 2 titoli e un Mondiale per club che mancava da anni. Ora – conclude – ho voltato pagina,Napoli è un’altra sfida. Se ritornerei in nerazzurro? Per me è un ricordo molto positivo. Mi hanno promesso e non hanno mantenuto, poi ci sono stati tutti quegli infortuni…E’ un discorso che si può riaprire, perché no”.