Casapesenna – “L’amministrazione che guido non ha né ombre né chiaroscuri, l’unico punto oscuro è quello dietro cui si nascondono occulte regie che vorrebbero riportare Casapesenna ai sui tempi bui. Credo che ora sia davvero giunto il momento di fare chiarezza, per cui in qualità di sindaco chiedo non solo che venga la commissione di accesso ma mi rivolgerò al presidente del Consiglio, Renzi, ed al ministro, Alfano, affinché possano essere informati dei fatti, possano verificare gli atti e nel contempo comprendere che c’è chi, sostituendosi alla magistratura, sta montando processi mediatici per distruggere quanto di positivo stiamo facendo”.
Usa toni duri e decisi il sindaco, Marcello De Rosa, che esprime tutto il suo disappunto dopo l’interrogazione presentata al ministro dell’Interno dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. L’esponente del Movimento 5 Stelle (leggi qui l’interrogazione) ha chiesto ad Alfano di sapere se il ministro ritiene sussistano i presupposti per sciogliere il Consiglio comunale di Casapesenna, alla luce delle ultime novità emerse durante il processo a carico dell’ex sindaco Fortunato Zagaria, accusato di intimidazioni nei confronti del suo predecessore, Gianni Zara. Secondo i pm, che citano alcuni sms, De Rosa sarebbe stato “sponsorizzato” da Fortunato Zagaria nell’ultima campagna elettorale (leggi qui).
“La mia storia personale – spiega De Rosa – non può essere cancellata né da interrogazioni né da illazioni. Non è tollerabile essere nell’occhio del ciclone dopo aver assestato colpi definitivi e demolitori a tutto ciò che a Casapesenna rappresentava il vecchio sistema camorristico. Sono azioni concrete che sono sotto gli occhi di tutti dall’abbattimento della casa di Michele Zagaria, al riutilizzo dei beni confiscati, alla totale riorganizzazione degli uffici comunali. Vivo sotto scorta, pagando sulla mia e sulla pelle della mia famiglia l’aver denunciato e assestato un ulteriore colpo all’associazione camorristica. Apprendo dalla stampa che l’onorevole Di Maio ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno per verificare se ci siano gli estremi per uno scioglimento del nostro Comune”.
L’aspetto più inquietante – commenta il sindaco – è leggere che l’onorevole Di Maio chieda un’interrogazione su fatti che ha appreso da ‘fonti di stampa’. Credo che le uniche fonti accreditate dovrebbero essere quelle della magistratura. Non ho informazioni di garanzia, non sono persona informata dei fatti. Vuol dire che l’onorevole non nutre alcuna fiducia nel lavoro delle Procure? Sarebbe davvero sconcertante. Ribadisco che ora sono io a chiedere che venga fatta luce vera sui fatti. Nel frattempo, proseguo il mio lavoro amministrativo e non consentirò a nessuno di far ripiombare il mio territorio nelle maglie di affaristi senza scrupoli”.