Napoli – “Sedicimila lavoratori in meno nella sanità, dal 2007 al 2015, a causa del blocco del turn over; precariato diffuso; chiusura dei servizi territoriali e ospedalieri; soppressione di 2.402 posti letti per acuti; smantellamento dei servizi psichiatrici e dei servizi al paziente fragile; mancata integrazione del 118 con la rete ospedaliera; barelle in corsia; liste di attesa interminabili e migrazione extra regionale: è l’istantanea a tinte scure, scurissime, della condizione in cui versa la sanità nella regione Campania”.
I sindacati hanno promosso una fiaccolata per difendere il diritto alla salute. La manifestazione ha avuto inizio in piazza Plebiscito ed è proseguita fino alla sede della Regione a Palazzo Santa Lucia. In campo Cgil, Cisl e Uil.
Obiettivo: “Rappresentare al Presidente della Giunta Regionale ed al Commissario ‘ad acta’ per la sanità, una serie di questioni da affrontare con urgenza per cercare di razionalizzare e rilanciare il ‘Sistema Salute’ della Campania e per cercare di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori e la assistenza resa ai cittadini”, sottolineano Alfredo Garzi, segretario generale Cgil Fp Campania, Doriana Buonavita, segretario Generale Cisl Fp Campania, Enzo Martone, segretario generale Uil Fpl Campania.
I motivi sono chiari: “Siamo di fronte a condizioni oramai insopportabili sia per i cittadini che per i lavoratori. In molte strutture ospedaliere della nostra regione troppo spesso si nega un diritto fondamentale, quello alla salute”, aggiungono Pierpaolo Bombardieri e Vincenzo Martone, rispettivamente responsabile della Uil Campania e segretario generale della Uil Fpl Campania. “Abbiamo troppe e gravi ragioni per scendere in piazza, giovedì 11 febbraio, con una fiaccolata che da Piazza Plebiscito arriverà fino alla sede della Regione a Santa Lucia”. Continuano Bombardieri e Martone: “La fiaccolata, che coinvolgerà lavoratori del settore e cittadini, vuole essere un forte segno di protesta, di indignazione e di denuncia. Lanciamo un appello al presidente della Regione De Luca; al commissario ad acta Polimeni affinché venga affrontata quella che è diventata, oramai, una vera e seria emergenza”.
La Uil, insieme con Cgil e Cisl, ha consegnato un documento con tutti gli interventi che andrebbero messi in campo nel settore sanitario a partire dalla necessità di definire e garantire i livelli essenziali di assistenza; le reti di emergenza; il piano ospedaliero regionale; il piano sanitario regionale. E poi, ancora, il potenziamento della prevenzione, la rete oncologica distrettuale e ospedaliera; la riabilitazione pubblica e la rete territoriali per le fasce deboli fino a governare il sistema della sanità privata accreditata, controllando le prestazioni erogate e applicando il contratto di settore per evitare il dumping contrattuale.
Inoltre, nella nota è stata ribadita l’importanza di proporre tutte quelle azioni non più rinviabili che riguardano i lavoratori del settore, come la stabilizzazione dei precari, lo sblocco del turn over fino alla pubblicazione di nuovi bandi per mobilità e concorsi, per garantire un numero di personale necessario ai servizi da erogare e per il rispetto della normativa europea sugli orari di lavoro e i riposi (legge 161/2015).