Polemica tesseramento, il Pd querela Cicatiello

di Redazione

Partito Democratico SANT’ARPINO. “Abbiamo già dato mandato al nostro legale per sporgere querela per calunnia e diffamazione nei confronti di tal Carlo Cicatiello

… e di chiunque altro utilizzasse tale falsa comunicazione di un soggetto, mai iscritto al Pd e notoriamente schierato, e con giudizi irriferibili, contro la locale dirigenza e gli stessi organi provinciali del Partito Democratico”.

A riferirlo è il coordinamento cittadino del Partito Democratico all’indomani della dichiarazioni di Carlo Cicatiello, che, in vista dell’Assemblea per l’elezione dei delegati alla convenzione provinciale, ha denunciato il mancato pagamento di 150 tessere della sezione di Sant’Arpino. “E’ falsa, – continua il Pd – del tutto infondata e artatamente tendenziosa e maliziosa la notizia del mancato pagamento delle 150 tessere della sezione di Sant’Arpino, mirante a discreditare un tesseramento fatto in maniera trasparente e nel rispetto scrupoloso delle norme regolamentari. Infatti, la regolarità dell’avvenuto pagamento è certificata con attestato del Tesoriere della Federazione provinciale Felice Del Monaco. Siamo in presenza, come si può osservare, di una preordinata manovra, ordita da qualche suggeritore, della quale il Cicatiello, fedele scudiero, è l’esecutore materiale. Una manovra costruita su un falso, che tende a discreditare non solo la dirigenza locale ma soprattutto quella provinciale e di garanzia”.

Il Pd sottolinea che il tesseramento “è stato regolarmente autorizzato con la nota del 12/09/2009 avente ad oggetto ‘documenti per le assemblee dei circoli’, a firma del coordinatore della Commissione Provinciale per il congresso, Ubaldo Greco, e indirizzata al Coordinatore locale, Elpidio Del Prete”. “Si tratta, – aggiungono i democratici – come è chiaro, di un falso tendente a creare un clima di scontro a causa delle 34 richieste di iscrizioni fatte in malafede via on line, con il dichiarato presupposto di fare confusione all’interno del Partito Democratico e con l’evidente obiettivo di creare scompiglio nella celebrazione del Congresso sezionale, a tutto vantaggio di oscuri interessi legati all’attuale Amministrazione della quale i sullodati sono sodali e attivamente compartecipi”.

“La verità – conclude il Pd – è che la nostra sezione sarebbe addirittura creditrice di eventuali somme di ristoro sulle 34 richieste di tesseramento fatte immotivatamente on line. Ristoro al quale siamo ben lieti di rinunciare perché ci opporremo con tutte le nostre forze e in tutte le sedi, nel rispetto di Statuto e Regolamenti, al riconoscimento dei 34 tesserati, avendone motivazioni e ragioni. Un riconoscimento che se dovesse passare, oltre ad essere politicamente immotivato sarebbe immorale e poco educativo per i tanti che dal Partito democratico si aspettano una grande svolta di moralizzazione nei processi di gestione del Partito”.

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