Damasco – A poche ore dal cessate il fuoco, un nuovo attentato ha interessato la Siria. E il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è tornato a parlare della necessaria coalizione anti-Isis.
“Non ci facciamo illusioni. Ci sono molti motivi per essere scettici. Nella migliore delle circostanze, la violenza non si fermerà subito”, ha spiegato il presidente americano secondo cui sarebbero molte le attività belliche ancora in atto nonostante l’accordo dello stop alle armi.
“Molto dipende dal regime siriano e dalla Russia – ha aggiunto – se manterranno i propri impegni perché l’unico modo per sconfiggere l’Is è mettere fine alla guerra civile e al caos in Siria, sotto il quale l’Is prospera. Agli aiuti umanitari deve essere consentito di raggiungere le aree sotto assedio”.
L’attentato è avvenuto nella provincia di Hama. Secondo quanto riferito da fonti locali, un’autobomba è esplosa a Salamiyeh, provocando la morte di due persone. La notizia è stata confermata dall’agenzia di stampa di Damasco Sana. Ma la violenza non è stata ancora rivendicata.
“L’autobomba non si può considerare una violazione della tregua perché è esplosa in un’area dove l’accordo per la cessazione delle ostilità non si applica”, cioè sulla linea del fronte tra l’esercito governativo e i miliziani dello Stato Islamico, ha dichiarato alla Reuters, Rami Abdulrahman dell’Osservatorio siriano dei diritti umani.
Intanto, un comandate del fronte ribelle, Fares Bayoush, capo del gruppo Fursan al-Haqq che combatte sotto la bandiera dell’Esercito libero siriano, ha osservato che i bombardamenti da parte delle forze di Damasco si sono fermati in alcune parti della Siria mentre continuano altrove in violazione del cessate il fuoco.
A Mosca, il generale di divisione Sergei Rudskoy ha fatto sapere che che la Russia ha fornito agli Usa l’elenco dei 17 gruppi armati interessati dalla tregua, per un totale di 6.111 persone, e le coordinate geografiche dei 74 insediamenti da escludere dagli attacchi aerei.