Evadevano imposte con false compensazioni: nei guai due consulenti

di Redazione

Castel Volturno (Caserta) – Un innovativo sistema di frode con cui venivano aggirati i pagamenti delle imposte e dei contributi previdenziali attraverso la compensazione di crediti inesistenti, apparendo formalmente in regola con il Fisco e con l’Inps.

E’ quello scoperto dalla Guardia di Finanza di Mondragone che, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha eseguito una misura cautelare personale nei confronti di Nicola Schiavone, 49 anni, di Casal di Principe, e Marco Riccardo, 42, di Ivrea (Torino), entrambi consulenti fiscali-previdenziali con base operativa a Castel Volturno.

Il meccanismo ideato dai consulenti era quello di permettere a decine di società con sede legale a Caserta di eludere i pagamenti di imposte e contributi previdenziali, attraverso l’impiego distorto dell’istituto della compensazione, mediante la formazione di F-24 presentati da “società fantasma” (dette anche “società cartiere”), in cui sono stati indicati crediti d’imposta inesistenti.

Sistema fraudolento che ha consentito l’uso della compensazione alla stregua di una “carta di credito” per non pagare le imposte ed i contributi dovuti e documentare falsamente il loro asserito pagamento e si è rivelato particolarmente insidioso, perché non accettabile attraverso la consultazione delle banche dati o nel corso degli ordinari controlli presso il contribuente.

I settori economici risultati prevalentemente interessati sono stati quelli connotati da un consistente impiego di manodopera – come edilizia, pulizie, logistica, facchinaggio – da cui scaturiscono ingenti debiti di natura previdenziale ed assistenziale.

Il quadro indiziario, definito “granitico” dal gip di Santa Maria Cv, emerso dalla ricostruzione dei fatti, ha permesso una significativa rielaborazione dei flussi dei pagamenti effettuati mediante F-24 per svariati di milioni di euro, interessanti società gestite nella provincia di Caserta, ma aventi sede in tutto il territorio nazionale.

Tale espediente, che di fatto permette di abbattere gli oneri sociali e tributali gravanti sull’impresa, compromette le regole della concorrenza e può distorcere il regolare funzionamento del mercato economico privato e degli appalti pubblici, attraverso l’ottenimento di Durc regolari e la possibilità di formulare offerte cori notevoli ribassi, non sopportabili da un’impresa che opera nella legalità.

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