Gricignano – “La società è pienamente disponibile a liquidare gli importi dovuti, una volta accertati, secondo le modalità previste dai regolamenti vigenti”. Così la “Mirabella Spa” degli imprenditori Coppola interviene sul caso dei tributi comunali che deve corrispondere al Comune di Gricignano tra imposte sulla casa e tasse sui rifiuti, dal 2010 ad oggi, relative all’insediamento Us Navy, di cui la stessa società è “padrone di casa”, percependo i canoni di fitto (leggi qui le cifre).
Un debito che, come attestano i conteggi effettuati dagli uffici comunali, ammonta a circa 8 milioni di euro. Il rischio non è solo il blocco di alcuni servizi, come quello della raccolta rifiuti, già intimato dalla Senesi (che deve ricevere oltre 600mila euro di arretrati), ma quello del dissesto finanziario dell’Ente.
Ma dalla Mirabella precisano: “La società non ha alcun debito scaduto e richiesto in pagamento dal Comune di Gricignano: si tratta infatti di posizioni oggetto di contenzioso derivante da illegittime richieste del Comune, come già in alcuni casi accertato in sede giudiziale”.
Un riferimento, quest’ultimo, riguardante i 600mila euro “in più” che il Comune aveva chiesto alla Mirabella con la rimodulazione in aumento della tariffa Tari per i fabbricati della categoria C3 (la zona Us Navy praticamente) attraverso una delibera approvata nel settembre 2014. Ciò per la sproporzione tra la percentuale di raccolta differenziata nel centro abitato (40%) e quella nella cittadella americana (20%), e dunque nel rispetto del principio “chi inquina paga”. Ma il Tar, a cui si era rivolta la Mirabella, ha ritenuto “non applicabile” la delibera del Comune, annullandola in parte. L’Ente ora attende l’appello al Consiglio di Stato.
Intanto, mercoledì mattina, nella casa comunale di piazza Municipio, è in programma un incontro con la società per risolvere la vicenda. Già qualche giorno fa il sindaco Andrea Moretti si è era dichiarato fiducioso: “La Mirabella ha un piano di rientro del debito che, in realtà, già ci aveva sottoposto ma che abbiamo rifiutato poiché non eravamo d’accordo con le somme da corrispondere. Ad ogni modo, la proprietà ci ha fatto sapere che, per quanto concerne la tassa sui rifiuti, quindi per i debiti relativi a Tarsu, Tari e Tasi dal 2013 al 2015 (2 milioni e 600mila euro, ndr.), salderà tutta la somma dovuta, cominciando questo mese con 950mila euro. Per quanto riguarda il surplus di 600mila euro derivante dalla rimodulazione Tari, invece, aspettiamo la decisione del Consiglio di Stato”. Per quanto riguarda gli altri 5 milioni riguardanti Ici, Imu e Tasi “per questi – faceva sapere Moretti – risolveremo con una rateizzazione degli importi, da concordare con la società”.