Aveva 71 anni ed era detenuto, al regime del carcere duro, a Spoleto. LaQuestura di Napoliha deciso che il bossnon avrà nè funerali pubblici nè solenni. I funerali, secondo quanto riportato da manifesti funebri, sarebbero previsti alle 11 di martedì nella chiesa di Marano accanto alla tenuta della famiglia in località Poggio Vallesana.
Fra gli omicidi contestati a Nuvoletta vi sono quelli di cinque affiliati del clan Alfieri, strangolati e poi sciolti nellacido, oltre a traffico di stupefacenti, estorsione, possesso di armi ed esplosivo, intimidazione, controllo degli appalti pubblici. Nuvoletta era considerato uno dei grandi capi della camorra, a lungo nellelenco dei trenta latitanti di massima pericolosità.
La sua famiglia, originaria di Marano, da decenni aveva allacciato stretti rapporti di collaborazione con la mafia. Il clan era governato da i tre fratelli: Lorenzo, Ciro e Angelo. Il primo, morto in carcere, era considerato il capo; Ciro, ucciso in un agguato nella guerra di camorra fra i Nuvoletta-Gionta e i Bardellino-Alfieri-Galasso-Verde, era considerato il più sanguinario del gruppo; Angelo era invece la mente del clan che gestiva gli affari economici e teneva i contatti con Cosa Nostra e, in particolare, con la cosca dei corleonesi di Riina e Provenzano.
Secondo gli investigatori, durante i lunghi anni di latitanza. Angelo Nuvoletta non si sarebbe quasi mai mosso da Marano, riuscendo sempre a trovare rifugio, forse in qualche nascondiglio segreto, nello stesso centro della cittadina a nord di Napoli. E da lì avrebbe continuato sia a mantenere in piedi lorganizzazione criminale.
Fu Guido Longo, attuale questore di Reggio Calabria, allora alla guida della Dia di Napoli, a stanare Angelo Nuvoletta nel bunker vicino casa sua, a Marano, e lallora pm Armando D’Alterio ottenne per lui la condanna definitiva come mandante dellomicidio Siani. Il cronista del Mattino aveva scritto che cera ormai una frattura tra i Nuvoletta e il clan vesuviano dei Gionta. Era vero, ma il padrino Angelo per dare un segnale distensivo agli alleati ordinò leliminazione di quel giovane giornalista.