Bonifica Bagnoli, De Magistris: “Entro Natale accordo col governo”

di Redazione

 NAPOLI. Luigi de Magistris, in consiglio comunale per affrontare il nodo della riqualificazione dell’area ex Italsider a Bagnoli, ha dettato i tempi delle operazioni.

“Entro Natale si deve chiudere il nuovo accordo di programma con il governo per la bonifica e la riqualificazione di Bagnoli”, la sua proposta di svolgere una seduta di aggiornamento tra la fine di novembre ed i primi di dicembre è stata accolta dal parlamento cittadino con 32 sì, il voto contrario di Ricostruzione Democratica, e le astensioni del presidente Pasquino e dei consiglieri Vasquez, Nonno, Beatrice, Palmieri.

“Da parte del Ministro Orlando – ha detto de Magistris nel suo intervento – c’è un impegno, ma ora si deve tradurre in un nuovo accordo che definisca le linee strategiche e i fondi per la bonifica perché senza soldi ogni progetto è destinato a morire”. “Su Bagnoli – ha proseguito il primo cittadino – non si può perdere un minuto di più, anche perché l’area vive una situazione economica di depressione”.

Il primo passo, per l’amministrazione, è il ripristino della linea di costa con il recupero della spiaggia pubblica. Per l’attuazione del progetto sono già disponibili 50 milioni di euro per bonificare il tratto che va da Nisida al pontile.

“La vocazione di Bagnoli – ha spiegato de Magistris – è culturale, turistica, legata ad attività economiche che operano in questa direzione per realizzare un lungomare straordinario”. Per quanto riguarda invece la parte a valle dell’area, accanto alla ricostruzione di Città della Scienza, il sindaco ha annunciato la realizzazione di housing sociale e di un campus, questo grazie a finanziamenti pubblici nell’ambito di un accordo a cui si sta lavorando con Cassa Depositi e Prestiti. Le opere di housing e il campus “saranno realizzate su quei suoli su cui è già possibile lavorare”. L’idea è quindi di partire con “interventi immediati a macchia di leopardo”.

Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale si è discusso anche del caso di Cristian D’Alessandro, l’attivista napoletano di Greenpeace arrestato, insieme ad altri 30 attivisti, il 19 settembre in Russia con l’accusa di pirateria.

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