Rosa Di Biase, sabato i funerali. Facciamo chiarezza su avvisi di garanzia

di Antonio Taglialatela

Carinaro – Saranno celebrati sabato 12 marzo, alle ore 16, nella chiesa di Sant’Eufemia, i funerali della piccola Rosa Di Biase, morta lo scorso 8 marzo dopo essere stata investita dallo scuolabus comunale (leggi qui). La salma, sulla quale sarà effettuata l’autopsia all’istituto di medicina legale di Caserta, arriverà a Carinaro alle 15.

Lutto cittadino – Su tutti gli edifici pubblici sarà esposta la bandiera a mezz’asta. Il sindaco Annamaria Dell’Aprovitola, come già annunciato, proclamerà il lutto cittadino e ha invitato titolari di attività commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive, le associazioni sportive e ricreative, ad esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino, mediante la sospensione delle attività in segno di raccoglimento e rispetto durante i funerali, dalle ore 15 alle ore 17. Il dirigente scolastico è stato invitato a promuovere un momento di raccoglimento nelle scuole cittadine, per ricordare la piccola Rosa. L’amministrazione, inoltre, si farà carico di tutte le spese per la cerimonia funebre.

Avvisi di garanzia – Intanto, in mattinata una mail anonima inviata ad alcune testate giornalistiche ha segnalato che il sindaco e la giunta comunale di Carinaro hanno ricevuto un “avviso di garanzia” nell’ambito delle indagini avviate dalla Procura di Napoli Nord.

Prima che la notizia “sfugga di mano” a qualcuno e venga ingigantita più del dovuto, forse è meglio fare chiarezza anche per non aprire una parentesi inutile in una vicenda che ha sconvolto le vite di due famiglie, quella della bimba e quella del conducente dello scuolabus.

Gli avvisi di garanzia sono giunti al sindaco Dell’Aprovitola, agli assessori della sua Giunta (quelli presenti durante la seduta in cui fu deliberata la proroga dei progetti Lsu) e ai due lavoratori socialmente utili (il conducente e la assistente) che erano a bordo dello scuolabus. L’ipotesi di reato è di concorso in omicidio colposo.

Provvedimenti che non rappresentano certamente una “condanna” ma che sono stati inviati dalla Procura come “atto dovuto” prima dell’autopsia sulla salma della bambina. Questo perché, in caso di eventuali sopravvenuti elementi di colpevolezza, la stessa autopsia rappresenta un “atto irripetibile”.

Così come per l’attuale posizione giudiziaria del conducente dello scuolabus. E’ quasi ridicolo sottolinearlo ma, considerando i tanti che leggono solo i titoli degli articoli e commentano senza avere una minima capacità di analisi, è il caso di chiarire ulteriormente: il conducente non ha ricevuto alcuna “condanna”. La sua posizione, attualmente, è al vaglio degli inquirenti che stanno cercando di risalire alle cause del tragico incidente.

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Redazione
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