Camorra, omicidio durante faida: arrestato il fratello di “Sandokan”

di Redazione

 CASERTA. Antonio Schiavone, fratello del boss del clan dei casalesi Francesco detto “Sandokan”, è stato arrestato, nella giornata di mercoledì, dagli agenti della squadra mobile di Caserta per l’omicidio di Aldo Scalzone, compiuto il 20 ottobre 1991 a Casal di Principe.

Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare anche il boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, e il suo primogenito Aniello, già detenuti. Per l’omicidio Scalzone la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere aveva già emesso, il 29 ottobre 2004, una sentenza di condanna all’ergastolo nei confronti di Francesco Schiavone, del fratello Walter e di Giuseppe Diana (detto “Cuoll ‘e paper”), e a tredici anni di reclusione nei confronti Franco Di Bona.

Recenti approfondimenti investigativi – suffragati anche dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, già affiliato alla fazione Schiavone del clan dei casalesi e materiale esecutore dell’omicidio – hanno apportato un ulteriore contributo per accertare il coinvolgimento dei Bidognetti e del fratello di “Sandokan”.

Confermato che il movente dell’omicidio di Scalzone si inquadrò nel contesto della violenta faida che all’epoca, nei primi anni ‘90, contrapponeva il gruppo Schiavone-Bidognetti a quello De Falco-Quadrano-Caterino, essendo Scalzone un imprenditore strettamente legato a Vincenzo De Falco, ucciso poco tempo prima. Secondo l’accusa i mandanti furono i boss “Sandokan” e “Cicciotto”, mentre Antonio Schiavone fu tra i “messaggeri” del mandato omicidiario impartito dai due capiclan. L’uomo è stato arrestato nella sua abitazione a Giugliano (Napoli).

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