Aversa – “Mi pare chiaro ed evidente che la città abbia risposto dando un input positivo per quelle che sono le nostre tre parole d’ordine: cambiamento, innovazione e realizzazione del da farsi. Il Pd ragiona su queste tre cose e parla alla città di cose concrete. Parallelamente allarghiamo la coalizione a chi condivide questi tre obiettivi di coalizione”.
Stefano Graziano, consigliere regionale e presidente campano del Partito Democratico, che si è posto quale tutor della coalizione di centrosinistra ad Aversa, compie un’analisi dell’attuale quadro politico cittadino dove, a fronte di un centrosinistra abbastanza coeso, si registra un centrodestra deflagrato in tre, se non in quattro, tronconi. Un centrosinistra che, sebbene abbia per certa la presenza di sei liste, tenta di ampliarsi dando spazio anche a chi, pure stando al centro, ha cercato di dare una spallata ai vecchi sistemi.
“Il candidato sindaco – dice Graziano, rispondendo a chi gli fa notare che non è bello cercare consensi dopo aver già deciso chi rappresenterà l’alleanza di centrosinistra – non è imposto, è della coalizione, c’era un tavolo aperto e primarie aperte. Il candidato a sindaco è stato scelto da 4500 aversani che sono comunque un successo sia per il numero di elettori sia come modello a livello regionale. Abbiamo avuto elezioni trasparenti, con candidati giovani, ma di esperienza. Villano ha svolto egregiamente il proprio ruolo di consigliere e capogruppo, ma, soprattutto, ha dalla sua una forte passione politica. Bisogna dare atto anche a Luigi Menditto di essere stato un avversario competente e leale che, comunque, avrà un ruolo di primo piano nel prosieguo. Il Pd ha avuto già momenti di apertura prima. La verità è che molti non credevano nelle primarie, ma la scelta ha avuto successo ed ora per alcuni è difficile accettare la realtà”.
“Siamo solo all’inizio. – continua il presidente dei Democratici campani – Dobbiamo ampliare la coalizione ma nel rispetto del mandato chiaro che ci hanno dato gli elettori. L’obiettivo è cambiare una città andata in difficoltà in questi 14 anni. E chi ci vive lo sa. Chi vuole cambiare e innovare con competenza, ossia in linea con le parole d’ordine, è certo sin da ora che l’accordo ci sarà. Se sono fuori da questa linea non ci sarà possibilità di alleanza. Diciamo ‘No’ a baratti e trasformismi. Siamo, invece, disponibili al confronto anche con chi ha cercato di rompere un sistema. Chi è stato protagonista a lungo in città deve farsi da parte, è venuto il momento di cambiare”.
L’ultimo argomento il centrodestra con una risposta convinta: “Mi pare evidente che il centrodestra – afferma, concludendo la propria disamina, Graziano – è completamente sfasciato. Se dovessi usare un eufemismo potrei dire che la torre di Babele rappresenta la normalità rispetto all’attuale situazione del centrodestra. L’appello che mi sento di fare alla parte illuminata è quello di scendere in campo e partecipare alla rivoluzione democratica che avremo in occasione delle elezioni amministrative del prossimo mese di giugno. La coalizione si allargherà sempre e comunque nel quadro delle alleanze nazionali e regionali con il paletto delle tre parole d’ordine che sono alla base della nostra stessa presenza: cambiamento, innovazione e realizzazione di quanto è necessario fare, realizzare per la città”.